SPECIALE CINQUE TERRE

 

Le Cinque Terre e Portovenere: arte, curiosità e leggende di un territorio da sogno

(Marisa Uberti)

 

 

 

Passato il Natale e S. Stefano con il calore familiare, abbiamo deciso di trascorrere il periodo successivo, con il Capodanno, nel Parco Nazionale delle Cinque Terre[1]. In esso sono ricompresi cinque borghi stupendi affacciati su un mare blu cobalto, dalle acque pulitissime, protette nell’Area Marina dal 1999[2]. Da ovest a est essi sono Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997. Alle spalle dei borghi si ergono colline e montagne aspre e accidentate, che l’Uomo ha saputo addomesticare creando fasce per la coltura e dunque per la sopravvivenza.

Il risultato sono i tipici terrazzamenti, contenuti da muretti a secco eretti spesso in posizioni incredibili, quasi verticalizzate! Un’opera costituita da 8.000 mc eseguita fin dal Mille dopo Cristo impiegando pietre senza usare malte, scavando la roccia metro per metro[3]. Nei punti in cui il mare si insinua nella terra, sono sorti i villaggi (protetti dai loro castelli), pugni di case variopinte che, di sera, si accendono come fossero presepi. Una meraviglia, tanto che le Cinque Terre sono conosciute in tutto il mondo come una delle più suggestive attrattive costiere d’Italia. Il modo migliore per spostarsi da un villaggio all’altro è il treno (rapido, economico, e copre quasi 24 ore), essendo ciascun paesino munito di una stazione ferroviaria efficiente. D’estate le piccole spiagge e calette si affollano di bagnanti; innumerevoli i ristoranti, i bar, gli alberghi, le case vacanza private, che si sono moltiplicate negli anni per accogliere un’utenza sempre maggiore, proveniente da tutto il mondo. Ma il territorio offre molte proposte per i vari tipi di visitatori in ogni stagione dell’anno. Le automobili sono accettate limitatamente (parcheggi pochi e cari), ma meglio così!

Chi ama l’escursionismo ha a disposizione i famosi “percorsi” che uniscono i cinque paesi, un tempo unica via di collegamento terrestre tra di essi. Sono dunque molto antichi e sono compresi nel Sentiero Azzurro, lungo in totale 12 chilometri e suddiviso in quattro tratti, con vista mozzafiato. Prima di avventurarsi a piedi in questa camminata, abbastanza semplice, bisogna accertarsi (anche giornalmente) quali tratti di sentiero sono aperti o meno[4]. Chiaramente si possono fare solo dei pezzi di strada, a seconda delle proprie disponibilità.

  • Altri sentieri collegano i rispettivi borghi al proprio Santuario; si tratta dell’itinerario Santuari e Chiese, che si snoda tra i 300 e i 450 metri sul livello del mare. Non sempre facile ma altamente suggestivo, questo percorso devozionale testimonia l’atavico attaccamento di queste popolazioni alla spiritualità e alla fede. Partendo dal Santuario di Nostra Signora di Soviore, sopra Monterosso, si raggiungono gli altri quattro (Nostra Signora di Reggio o Regio, sopra Vernazza; San Bernardino, sopra Corniglia; Nostra Signora della Salute a Volastra, sopra Manarola; Santuario di Montenero, sopra Riomaggiore).
  • Altri itinerari a piedi sono quelli tematici (Vigneti terrazzati, insediamenti antichi, Natura), e quelli (oltre una quarantina!) per chi ama il Trekking[5].
  • Amate il mare? Sono a disposizione itinerari a nuoto, subacquei e in kajak, dunque non c’è spazio per la noia!

Nel nostro piccolo, scartando gli ultimi (data anche la stagione), abbiamo cercato di muoverci alla scoperta della storia e dell’anima di questo territorio, attraverso un nostro personale tour di visita che ha toccato alcuni tra i luoghi più rappresentativi delle Cinque Terre, spingendosi fino a Portovenere, iscritta (con le vicinissime isole Palmaria, Tino e Tinetto) nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1997, come le Cinque Terre. Qui si trova il celeberrimo Golfo dei Poeti, ispirazione per tanti artisti: scrittori e poeti come Byron e Shelley (tanto per fare qualche nome illustre tra i tanti), musicisti (come Wagner), pittori e chi più ne ha, più ne metta…Una capatina nel capoluogo di provincia, La Spezia, è venuta spontaneamente, come a mettere la classica ciliegina sulla torta, aggiungendo un altro tassello alla nostra sete di conoscenza.

 

GIORNO 1: Monterosso e Fegina

GIORNO 2: Escursione ai ruderi dell'Eremo di S. Antonio del Mesco e al Santuario di Nostra Signora di Soviore

GIORNO 3: apprezziamo la cucina locale

GIORNO 4: Vernazza

GIORNO 5: Manarola e Riomaggiore

GIORNO 6: Portovenere

GIORNO 7: La Spezia

 

 

SPECIALE CINQUE TERRE

 

 


[2] Sono ambienti unici, caratterizzati da specie animali e vegetali non comuni nel resto del Mediterraneo. Gorgonie e Posidonie formano infatti vaste praterie sottomarine, rifugi naturali per molte specie marine.

[3] Un’impresa titanica che rischia però l’estinzione perché in alcuni tratti la vegetazione si è impossessata dei muretti e dei terrazzamenti, che hanno invece bisogno di continua manutenzione

[4] Piogge e frane potrebbero richiedere all’Ente Parco di chiudere dei tratti. Per maggiori informazioni visionare il seguente link: https://www.incinqueterre.com/it/trail-number2-blue (viene costantemente aggiornato) o chiedere nei punti informativi dislocati in tutte le stazioni ferroviarie dei 5 borghi

[5] https://www.parconazionale5terre.it/sentieri-outdoor.php?id_tipologia=1#top In totale la rete dei percorsi copre una lunghezza di 120 km!