Mistero: le false reliquie di Giovanna d’Arco

                                                 (Marisa Uberti)

 

In un  piccolo vasetto di vetro esposto nella Collezione di Giovanna d'Arco (Quartieri Reali  nel castello di Chinon), si possono vedere  quelle che per lungo tempo sono state considerate le reliquie dell’eroina, che fu bruciata sul rogo a Rouen nel 1431 a soli 19 anni con l’accusa di eresia. Nel 1867 vennero presentati dei resti umani come autentici e appartenenti alla “Pulzella d’Orleans”: si tratta di una costola umana apparentemente carbonizzata, un frammento di lino e un femore di gatto, animale comunemente gettato nel rogo delle presunte streghe nel medioevo, mischiati a pollini di pino. Nel 1920 la Chiesa canonizzò Giovanna d’Arco, che divenne santa. I resti si trovano a Chinon perché l’Arcivescovo di Tours, che li deteneva, li donò all’Associazione Amici del Vecchio Chinon, che li ha conferiti alla collezione della fortezza. Una prima perizia era stata tentata, senza risultato, nel 1979. Nel 2007 i resti sono stati concessi per le analisi ad una équipe di studiosi europei coordinata dal medico legale Philippe Charlier dell'ospedale Poincaré di Garches, che ha pubblicato i risultati di un lungo studio sulla rivista Nature. Per svelare il mistero gli scienziati hanno usato diversi metodi, dalla spettrometria di massa alla microscopia elettronica, fino all'analisi specifica dei pollini. Anche esperti profumieri hanno dato il loro apporto, individuando un inequivocabile odore di vaniglia, che caratterizza in realtà le mummie e non i corpi carbonizzati. La conferma che si trattasse dei resti di una mummia è arrivata dall’esame al Carbonio 14, che ha indicato anche la datazione: VI- III sec. a.C. ma grazie all’analisi microscopica e chimica dei frammenti si era già appurato che essi non avevano subito alcuna combustione ma erano ricoperti da materiali come bitume e resine. L’analisi dei pollini ha stabilito, inoltre, che essi non esistevano in quel luogo della Normandia, al tempo di Giovanna d’Arco, ma si trovavano nell’ampolla perché impiegati nell’imbalsamazione di quella anonima mummia.

Ma se quelle non sono le reliquie dell’eroina francese, dove si trovano quelle autentiche?

 

                               

L'ampolla di vetro è esposta nella Sala di Giovanna d'Arco (Quartieri Reali del castello di Chinon): sulla didascalia a corredo è specificato trattarsi di false reliquie della ragazza

 

  • Non fu bruciata?

Alcuni ritengono che Giovanna d’Arco non venne nemmeno giustiziata sul rogo, che sopravvisse e si sposò con il nobile cavaliere Robert des Armoises (1). Il contratto di matrimonio (scomparso, naturalmente!) sarebbe datato 7 Novembre 1436, quindi 5 anni dopo la morte sul rogo della ragazza che, evidentemente, sarebbe stata ancora viva e vegeta. Tra l’elenco dei nomi di streghe arse in  quel periodo a Rouen manca il suo.

 

  • Figlia segreta del duca di Orléans?

Ma non è tutto: le origini dell’eroina non sarebbero quelle che ci sono state sempre tramandate: potrebbe essere stata figlia illegittima di Louis d’Orléans e di Isabeau de Bavière/Isabella di Baviera-Ingolstadt (v. nota 1 per la fonte), madre di   Charles VII ,  futuro Re di Francia, altro che degli umili pastori di Domrémy, ai quali sarebbe stata solamente affidata dopo la nascita, per salvarla da morte certa. Carlo VII, il Delfino che Giovanna incontrò proprio a Chinon, sarebbe stato quindi suo fratellastro.

 

Nota:

  1. Questa coppia  fu sepolta nel 1450 nella piccola chiesa di Pulligny sur Madon; in seguito le tombe vennero svuotate e nulla sappiamo della destinazione dei resti. Per una più approfondita trattazione vedasi “Il Mistero di Giovanna d’Arco”, relazione del prof. Leonardo Augusto Greco

 

 

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Argomento: Mistero Jeanne d'Arc

One of my favorite places

Joan Leotta | 27.07.2013

When I visited this castle many years ago, it became my favorite and one of my favorite places in the world--I am named for Joan of Arc--how interesting that she visited--I did not know about the relic. I arrived late and was hurried through. So, perhaps she was not roasted on a May day in Rouen? I would be glad for that--the story that she might be a child of nobles is most interesting as well. So a toast to this dear woman--cin cin!

R: One of my favorite places

Due passi nel mistero | 31.07.2013

Hello, Joan,
the fortress of Chinon is really magnificent. I'm glad that we share the same interest.
The question of the relics of Joan of Arc came to light in 2007, when the analyzes were performed. Now this evidence has been found. We do not know if it can prove that the girl was burnt at the stake, however, raises the question of the whereabouts of her ashes, or some else that belonged.
Yes, this is all very interesting, that may have been the half-sister of the Dauphin of France.
The prof. Leonardo Augusto Greco conducted a targeted search. He said that "In the official acts is never the name D'Arc and in the arms of Joan inexplicably include the flowers of lily of the royal family. Even the rehabilitation process urged by Pope Callistus III, no witnesses, said that Joan was born in Domremy and Shakespeare in his play "Henry VI", makes you say to Joan: 'I'm not the daughter of a pastor rough but belong to a royal lineage'.
The mystery continues ...

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