Sumeri e vita non terrestre    

(Maurizio Martinelli)          

PARTE 2 di 2

 

 

·        I geni estranei all’Homo Sapiens Sapiens

 

La scienza ufficiale ha recentemente concluso che il genoma dell’Homo Sapiens Sapiens include meno di 30.000 geni, circa il doppio della mosca della frutta ed il cinquanta per cento in più di vermi nematodidi. Ancora più importante il fatto che i nostri geni non sono assolutamente una nostra peculiarità, ma ad esempio sono identici al 99% dei geni dello scimpanzé ed al 70% di quelli della mosca. Pertanto i geni dell’Homo Sapiens, con la stessa funzione, conclude Sitchin, sono identici a quelli di altri vertebrati, invertebrati, piante, funghi e persino nel lievito.

Tali fatti confermano chiaramente che esiste un’unica fonte del nostra DNA ed hanno permesso agli scienziati di tracciare il processo evolutivo, come organismi semplici si sono evoluti geneticamente in organismi più complessi, adottando, ad ogni stadio i geni di una vita inferiore per formare una forma superiore più complessa.

Tuttavia, continuando le loro ricerche, gli scienziati (Science magazine, no. 291) hanno scoperto che il genoma umano contiene 223 geni che non hanno alcun predecessore nell’evoluzione del genoma. Infatti tali 223 geni mancano totalmente nella fase dell’evoluzione nei vertebrati. Un’analisi delle funzioni di questi geni pubblicata dal magazine Nature, no. 409, mostra che essi svolgono importanti funzioni psicologiche e cerebrali, tipiche dell’Homo Sapiens Sapiens. Poiché la differenza tra Homo Sapiens Sapiens e scimpanzé è circa pari a 300 geni, questi 223 geni creano effettivamente una grande differenza.

Secondo Sitchin questo fatto dimostrerebbe l’intervento genetico esterno sull’antenato dell’Homo Sapiens Sapiens effettuato in dagli Anunnaki qualche centinaio di migliaia di anni orsono e non il “probabile trasferimento orizzontale da parte di batteri secondo alcuni scienziati”.  Egli scrive nel suo sito web che, “…se uno accettasse la spiegazione della cosiddetta infezione batterica, quindi sarebbe stato un gruppo di batteri a dire “Creiamo Adamo a nostra immagine somiglianza”, mentre Sitchin ribadisce, “preferisco ancora la versione della creazione dell’Homo Sapiens Sapiens secondo quanto scritto nelle tavolette mesopotamiche e nella Bibbia[1].

 

·        Il Dna ed il simbolo dei due serpenti intrecciati

 

Partendo dalla storia biblica di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden, ricorda ZS come l’antagonista, l’avversario del Signore, il quale fece loro acquisire la “conoscenza” (la capacità di procreare) fosse il Serpente, Nahash in lingua ebraica.

ZS ha esaurientemente spiegato nei suoi scritti che uno degli epiteti Sumeri del Maestro/Dio Ea/Enki era “ Buzur“, che significava sia “ Colui che conosce/risolve i segreti “ sia   “ Quello delle miniere di rame “ che  “  Serpente “;  parallelamente il termine ebraico impiegato nella famosa e determinante storia del “Giardino dell’Eden “ per indicare colui il quale aveva “ tentato Eva “ era “ Nahash”, tradotto “Serpente“, ma tale termine ha anche stessi significati del Sumero “Buzur“ sopra citati[2]

Pertanto si comprende come sia stato possibile dimostrare che il concetto di “ Serpente “, come sopra menzionato uno dei soprannomi[3] di Ea/Enki ed in seguito di tutto il suo clan familiare, divenisse il simbolo di un essere negativo, anzi che fosse stato proprio lui a far iniziare le tribolazioni dell’Uomo, quando spinse i cosiddetti  “ Adamo ed Eva “ a mangiare la mela della conoscenza, disubbidendo alla volontà di Dio, il quale di conseguenza dovette punirli, cacciandoli dal Paradiso[4] o  E.Din[5].

Analizzando le numerose citazioni del “serpente[6] “nella Bibbia, si evince che inizia già l’identificazione del serpente con il Leviatano[7] e con il drago o dragone[8], anticipando il tema tipico del Medioevo, quando al serpente si sostituì come animale negativo “il drago “, per cui possiamo leggere molte storie di cavalieri, la più famosa quella di San Giorgio, i quali uccidono il drago[9].

All’interno della tradizione ebraica e cristiana, l’accezione negativa del “ Serpente “ si corrobora con l’equazione Serpente-Satana [sà-ta-na], (שָׂטָן Ebraico Satan, Σατανᾶς Lingua Greca Satanâs, Latino Sátanas, Ebraico tiberiense Śāṭān; Aramaico שִׂטְנָא Śaṭanâ; ﺷﻴﻄﺎﻥ Šayṭān: "Avversario"; "accusatore"). Si tratta di un angelo, demone, o divinità minore in molte religioni; in particolare, nelle religioni monoteiste derivate da quella giudaica, è l'incarnazione e la personificazione del principio del male supremo, in contrapposizione a Dio, principio del sommo bene. Nel Nuovo Testamento questo “Avversario “per eccellenza è identificato con il Diavolo, con il Dragone, con il “Serpente Antico “che è stato espulso dal cielo e dalla Terra, che ha tentato Gesù Cristo e che tenta tuttora gli uomini. La.  prima apparizione di Satana come Dragone o Serpente è nel Libro della Rivelazione[10]

L’equazione Serpente-Satana comporta anche l’equazione Serpente-Satana-Diavolo, la voce derivante dal greco “Διάβολος “, che significa originariamente “calunniatore “, “accusatore “, diventato l’equivalente dell’ebraico “Satan “, “avversario “, nell’accezione che ebbe nel tardo giudaismo. Nella corrente principale del Cristianesimo il Diavolo è noto anche con il nome di Satana, un essere che odia tutta l'umanità, o più precisamente la creazione (in contrapposizione a Dio), che diffonde menzogne e causa distruzioni nelle anime del genere umano. Nella Bibbia il diavolo viene identificato con il serpente nella storia del Giardino dell'Eden, col dragone nell'Apocalisse di Giovanni, e col tentatore nei Vangeli.

Il collegamento tra Ea/Enki e la tradizione conoscitiva e sapienziale è stata recentemente sottolineata ancora da Samuel Noah Kramer, uno dei principali studiosi esperti del mondo dei Sumeri, in uno studio dedicato espressamente ad Ea/Enki[11],

“…Ad Enki è regolarmente attribuito l’epiteto di “Dio della sapienza”. Poiché il concetto di sapienza era già particolarmente complesso sin dall’inizio del mondo antico, ed raggiungeva dimensioni differenti rispetto a quelle che si ritrovano nella tradizione biblica (ovvero nella magia, nei rituali, nella capacità di entrare ed uscire dal mondo sotterraneo), abbiamo scelto di evitare “la sapienza” quando le storie di Enki sembrano domandare astuzia e furbizia, le arti del Trickster (Ingannatore, NDA). Enki stupisce persino gli altri dei con soluzioni scioccanti per problemi apparentemente impossibili. Il termine inglese “cunning (astuzia, furbizia, NDA)”, contiene solamente una parte del suo significato primigenio, “apprendimento” ed “erudizione, ma mantiene una parte della “capacità di saper fare”, l’arte, il mestiere e la scienza in particolare delle arti occulte...[12]

 

Tornando al simbolo dei due serpenti intrecciati, ZS ribadisce che, nella versione sumera, ovviamente precedente a quella biblica, della cosiddetta storia di Adamo ed Eva nell’Eden, il “Serpente” era Enki. Il suo emblema e simbolo riportati nei cilindri mesopotamici consisteva appunto nei due serpenti intrecciati, così come appare nel simbolo del suo centro di culto in Eridu[13], nei suoi domini africani e nelle illustrazioni delle Piramidi.

Continua ZS spiegando che l’emblema dei serpenti intrecciati è ancora ai nostri giorni il simbolo della medicina, delle farmacia e del sistema curativo in generale in tutto il mondo, rappresentando la doppia elica del DNA, come già spiegato in precedenza, citando Nin.gish.zidda, il figlio di Ea/Enki che ne ha seguito gli studi genetici. Pertanto, secondo ZS, i serpenti intrecciati emulano la struttura del codice genetico, la conoscenza segreta che ha permesso ad Enki di creare l’Homo Sapiens Sapiens e, successivamente, di consentirgli di procreare.

Ricorda ZS che il simbolo di Enki inteso come segno curativo venne evocato da Mosè quando egli fece un “nahash nehoshet” – un serpente di rame – allo scopo di fermare un’epidemia che affliggeva gli Israeliti. ZS inferisce dunque che il motivo dell’utilizzo del rame da parte di Mosè potesse avere una spiegazione curativa e genetica. Egli cita infatti alcuni esperimenti effettuati alla fine degli anni ottanta del ventesimo secolo dalle università del Minnesota e di Saint Louis. I risultati di tali esperimenti mostrarono che il rame radio nucleide-62 emana radiazioni positive nel flusso sanguigno, mentre altre strutture di rame possono portare farmaceutici alle cellule viventi, compresse quelle del cervello[14].

 

·        Immortalità e lunga durata di vita

 

Secondo ZS il concetto di immortalità degli Dei od Esseri Superiori derivava dal fatto che essi godevano di una durata della vita infinitamente più lunga di quella degli Homo Sapiens Sapiens. Infatti generazioni e generazioni di HSS continuavano a vedere lo stesso Essere, per cui era facile inferire che quell’Essere fosse immortale.

I testi mesopotamiche riportano la morte di alcuni di tali Esseri, come il figlio minore di Ea/Enki, Dumuzi, il quale muore mentre tenta di scappare all’arresto da parte degli uomini di suo fratello Marduk.  Oppure la moglie di Ninurta, Bau di Lagash, la quale morì per essere rimasta in città assieme alla sua gente durante il cosiddetto “Giorno della calamità” (fall-out nucleare in Mesopotamia intorno al 2000 prima dell’Era Attuale)” … quel giorno la tempesta la prese con sé come se fosse una mortale, riporta uno dei testi denominati del lamento[15].

ZS è molto attento alle traduzioni successive di migliaia di anni dei testi mesopotamici, ne riporta ad esempio una molta interessante, che serve a comprendere la lunga durata della vita di uno principali personaggi dell’antichità, Ziusudra (Noè). Spiega ZS che il famoso sumerologo Samuel Noah Kramer aveva a suo tempo puntualizzato che nel racconto della “creazione” di Eva dalla costola di Adamo – Tsela in Ebraico – lo scriba ebreo aveva tradotto la parola dal Sumero TI, che significa costola, ma che, con una pronuncia differente significa anche “Vita”, come nel nome Nin.Ti (Signora della vita).  Quindi, sostiene ZS, avvenne realmente che fu presa da Adamo la “vita”, ciò che noi oggi conosciamo come DNA, per ottenere geneticamente un cromosoma femminile.

Grazie a questa interpretazione si comprende meglio la spiegazione fornita da parte di Ziusudra a Gilgamesh riguardo al fatto che Enlil gli garantì la “vita di un dio”:

Ti. Dingir.dim Mu.un.na Ab.e.de

 Zi. Da.ri Dingir.dim Mu.un.na A.be.de

 

Nella frasi vengono impiegati due termini sumeri, “Ti” e “Zi”, i quali vengono comunemente tradotti come “vita”, eppure esiste una leggera differenza, ovvero “Ti” indica l’aspetto fisico, mentre “Zi” il modo di vivere. Per cui l’autore sumero, per evitare ogni confusione ha aggiunto il termine “Da.ri” (durata) a “Ti”, per indicare che a Ziusudra venne concessa la durata della vita simile ad un Din.gir[16], il termine con i quali indicavano i loro protettori, guardiani, ovvero gli Esseri Superiori extraterrestri. Le due righe vengono normalmente tradotte come

 “Gli venne concessa una vita come quella di un dio,

 Gli venne donata un’anima eterna come quella di un dio”

 

Per ZS si tratta di una ottima traduzione, che tuttavia non rende il magnifico gioco di parole dell’autore sumero, il quale impiega prima “Ti” e successivamente “Zi” come nel nome Ziusudra. Pertanto la traduzione esatta risulta che non un’anima, ma la durata di vita venne concessa a Ziusudra[17].

 

·        I frutti del giardino dell’Eden

 

La questione del cosiddetto “Giardino dell’Eden” ricordato nella Bibbia per la varietà della sua vegetazione e per la presenza di animali sconosciuti ad Adamo ha sempre appassionato gli studiosi. ZS ne propone una spiegazione partendo, secondo il suo metodo, dalle ricerche e dai ritrovamenti della scienza attuale.

La scienza moderna ci ha spiegato che le colture vennero seminate e gli animali addomesticati poco tempo dopo 10.000 anni prima dell’Era Attuale. Ad esempio l’orzo ed il grano nella forma coltivabile ed i cani e le pecore come animali domestici e da allevamento furono disponibili in circa 2.000 anni. ZS sostiene che i testi sumeri ne offrono la spiegazione, citando il fatto che quando gli Anunnaki arrivarono sul pianeta Terra essi non trovarono né le colture né gli animali addomesticati sopra menzionati.

Essi realizzarono “Anshan” (grano) e “Lahar” (animali lanosi), oltre a vegetazione che si riproduceva grazie alla loro “Camera della creazione” nell’” Edin”, dove venne portato Adamo per occuparsene. Il Giardino dell’Eden era dunque un laboratorio ed una fattoria bio-genetica.

Dopo il Diluvio, circa 13.000 anni orsono, gli Anunnaki misero a disposizione degli uomini Sapiens Sapiens rimasti le sementi ed i geni per poter ricominciare l’agricoltura e la pastorizia. Anche la Bibbia conferma che Noè fu il primo agricoltore. La stessa Bibbia attesta anche che una delle prime coltivazioni dopo il Diluvio fu la vite. Zs ricorda che la scienza moderna conferma l’antichità della coltivazione della vite, scoprendo inoltre che, oltre ad essere un cibo nutriente, il vino d’uva è un forte medicinale gastrointestinale. Pertanto, conclude ZS, quando Noé si ubriacò, in un certo senso stava prendendo un medicinale.

 

·        Regole di successione e matrimoni tra fratelli e sorelle

 

ZS sottolinea che il Codice che regola la successione tra gli Anunnaki, sia sulla pianeta Terra che sul loro pianeta di origine prevede che il primogenito del re venga privato del suo diritto alla successione nel caso in cui esista un altro figlio del re nato da una sua mezza-sorella o “sorellastra”, anche se tale figlio fosse più giovane.

ZS mostra che tale regola di successione, sia per i re che per ogni altro tipo di famiglia oppure di organizzazione, venne adottata dai Sumeri, ma si riflette anche nei racconti biblici dei Patriarchi. Narra infatti la Bibbia che Abramo, il quale proveniva dalla città regale di Ur, chiese a sua moglie Sarah (il cui nome significa “principessa”) di identificarsi durante, gli incontri con re stranieri, come sua sorella piuttosto che come sua moglie. Questo fatto, sebbene non fosse completamente vero, non era d’altra parte una menzogna, in quanto come spiegato in Genesis 20:12, “…in verità essa è mia sorella, la figlia di mio padre ma non la figlia di mia madre e divenne mia moglie”.

Il successore di Abramo non fu il primo nato Ismaele, la cui madre era la serva Hagar, ma Isacco il figlio della sua mezza-sorella Sarah, ma ancora più importante è il fatto che questa regola di successione fosse adottata nell’antichità nelle principali corti regali, dall’Egitto antico alla corte reale Inca nel nuovo mondo. Essa suggerisce l’esistenza di “linea di sangue” o regola genetica particolare, anche se attualmente riteniamo disdicevole e contrario alla morale un rapporto sessuale con un parente stretto. 

Si domanda dunque retoricamente ZS se gli Anunnaki non conoscessero legami genetici che la scienza moderna ancora non ha scoperto. Infatti, annota ZS, nel 1980 un gruppo di ricercatori della Washington University guidato da Hanna Wu scoprì che, messa davanti ad una scelta, una scimmia femmina preferiva accoppiarsi con i propri mezzi fratelli. Il report degli scienziati spiegava che “il fatto eccitante in questo esperimento risiede nel fatto che i mezzi fratelli prescelti avessero lo stesso padre, ma avevano madri diverse”. Continua ZS negli esempi, presentando il numero di dicembre 1988 del Discover magazine, nel quale venivano riportati studi che mostrano che i maschi delle vespe si accoppiano con le loro mezze sorelle. Anche se ogni maschio fertilizza parecchie femmine, l’accoppiamento preferito risultava quello con le mezze sorelle, con lo stesso padre ma con madre differente.

Conclude ZS che evidentemente il codice di successione degli Anunnaki è fondato su un precisa regola genetica e vale per tutti gli esseri che vivono sul pianeta Terra.[18]

  

·        Organizzazione di 200.000 anni orsono per l’Estrazione di oro nel Sud dell’Africa

 

ZS ha sostenuto che uno dei principali obbiettivi della missione gli esseri extraterrestri sul pineta Terra intorno era l’estrazione di minerali, in particolare l’oro. Infatti, secondo ZS, essi intendevano proteggere l’atmosfera superiore del loro pianeta grazie ad un particolare sistema formato da uno scudo di particelle aurifere.

Nel Maggio del 2009 nel suo sito internet ZS notava che un nuovo termine, "Geo-engineering," veniva trattato in vari meeting internazionali che si occupavano del cosiddetto “riscaldamento globale della Terra”, o “Mutamento Climatico”. Questa espressione venne ufficialmente adottata da John Holden, Consigliere scientifico del Presidente degli Stati Uniti di America. Infatti, durante un discorso all’annuale conferenza in Berlino, Holden ha rivelato che la "Geo-engineering" è fra le “opzioni estreme” che vengono trattate dal governo statunitense. Impiegando una tecnologia spaziale ancora da ben definire, proseguì Holden, sarebbe possibile sparare nell’atmosfera superiore della Terra particelle per creare uno scudo che allontani dalla Terra la riflessione dei caldi raggi del Sole

ZS si chiedeva dunque se, ancora una volta la scienza moderna non stesse riscoprendo antiche tecnologie, riprendendo dagli Anunnaki il concetto di “geo-engineering”.

Per quanto riguarda l’evidenza di antiche attività d’estrazione di oro nel Sud dell’Africa, ZS ha messo in rilievo che durante gli anni settanta del ventesimo secolo la più importante società mineraria del Sud Africa, The Anglo-American Corporation, si rese conto che gli antichi siti abbandonati di attività minerarie avrebbe potuto indicare la presenza di giacimenti auriferi. L’Anglo-American Corporation si avvalse dunque di archeologi ed antropologi, pubblicandone i rapporti nella rivista aziendale Optima.

Fu dunque scoperto che in Swaziland ed in altri siti del Sud Africa esistevano ampie aree con perforazioni sino a cinquanta piedi.  L’analisi dei resti di oggetti di pietra e di carbone stabilirono la datazione dei siti rispettivamente a 35.000, 46.000 ed 60.000 anni prima dell’Era Attuale, pertanto gli archeologi ed gli antropologi confermarono l’esistenza di attività d’estrazione mineraria a partire da 100.000 anni prima dell’Era Attuale.

Nel 1988 un gruppo di fisici internazionali si recò in Sud Africa allo scopo di determinare l’età dell’habitat umano in Swaziland e Zululand. Grazie alle loro tecniche moderne, gli scienziati stabilirono un periodo compreso tra 80.000 e 115.000 anni prima dell’Era Attuale.  Soffermandosi sulle più antiche miniere d’oro di Monotapa in Zimbabwe ZS ricorda che le leggende Zulu riportano che esse erano lavorate da schiavi umani creati artificialmente dal “Primo Popolo”[19].

Un’ulteriore conferma della presenza di una stabile organizzazione nelle zone delle miniere d’oro nel Sud dell’Africa proviene dalla scoperta nel 2007 da parte dello studioso sud-africano Michael Tellinger[20], assieme all’amico John Heine, dei resti di una gigantesca città in pietra.

Le rovine consistono in grandi circoli di pietra, molti dei quali sono attualmente coperti di sabbia, pertanto possono essere visti dal cielo o tramite immagini satellitari. L’ampiezza della città è indicativamente Km2 1500, ma potrebbe aver raggiunto persino Km2 10.000. La datazione invece riporta ad un periodo tra i 150.000 ed i 200.000 anni prima dell’Era Attuale.

Sostiene Tellinger che “… Ci sono vari riferimenti riguardo al posizionamento da parte di Enki della sua base per l’estrazione di oro presso le acque zampillanti nell’Abzu. Sappiamo dalle tavolette Sumere che l’Abzu si trovava in Sud Africa. E’ anche laggiù che sono situate le rovine del Grande Zimbabwe. Si tratta di una coincidenza il fatto che le rovine del Grande Zimbabwe non siano state ancora spiegate? C’è solamente un fiume dalle acque zampillanti in questa parte del mondo, il fiume del Grande Zimbabwe, che si trova proprio molto vicino alle rovine… Abbiamo mostrato in conclusione che i Fenici avevano una lunga tradizione di visite nell’Africa del Sud dove essi dovevano aver ottenuto tutte le loro ricchezze d’oro. Lo stesso può essere detto per Re Salomone, per le sue miniere d’oro e per la Terra d’Ophir, che ha disorientato gli storici per molti secoli. Le conclusioni che ho raggiunto dalla ricerca in questo libro portano ad una sola plausibile teoria. E’ nell’Africa del Sud dove l’umanità è stata creata. E’ nello stesso posto che l’oro è stato scavato ed estratto per la prima volta dai primi colonizzatori del pianeta Terra impiegando le specie di schiavi creati geneticamente[21]”.

 

·        Rapporti tra Anunnaki ed Homo Sapiens Sapiens

 

L’analisi della storia dei rapporti tra i leaders Anunnaki e l’Homo Sapiens Sapiens è estremamente complessa, come d’altra è il rapporto tra padre e figlio, soprattutto se il figlio è stato creato geneticamente. Pertanto ho riassunto schematicamente i principali accadimenti che ZS ritiene siano intervenuti dopo l’apparizione dell’Homo Sapiens Sapiens sul pianeta Terra:

 

Ø      La prima manipolazione genetica

 

Ø      La seconda manipolazione genetica

 

Ø      Dopo la seconda manipolazione genetica, l’HSS inizia a procreare 

 

Ø      L’insegnamento ai primi HSS delle varie tipologie di lavori e servizi da eseguire per gli Anunnaki

 

Ø      L’espulsione dai centri Anunnaki di una parte degli HSS, sia per problemi di nutrimento che di mera organizzazione

 

Ø      I tentativi di Ea/Enki, tramite l’inseminazione di femmine HSS, d’impedire il decadimento dei geni Anunnaki e la prevalenza di quelli dell’Homo Erectus

 

Ø      Grazie all’azione di Ea/Enki, nasce una nuova linea genetica, a partire da “Adapa[22], l’uomo perfetto “, che noi denominiamo Homo Sapiens Sapiens

 

Ø      Dopo l’uccisione di Abael, figlio di Adapa/Adamo, l’altro figlio Ka.in viene bandito dai centri Anunnaki e Ningishzidda/Thot effettua un intervento genetico per impedire che la barba cresca sul suo volto, allo scopo di lasciare un marchio sulla sua discendenza

 

Ø      La concessione di vari tipologie di conoscenze a singoli HSS

 

Ø      Il permesso di conservare in testi scritti tali informazioni

 

Ø      La possibilità di tramandarle di padre in figlio

 

Ø      I viaggi interplanetari, anche sino al pianeta Ni.bi.ru/Ne.be.ru, concessi ad alcuni individui debitamente selezionati

 

Ø      Il matrimonio tra l’erede di Ea/Enki, Marduk ed una femmina Homo Sapiens Sapiens, seppur di discendenza diretta da Adapa (un fatto grave secondo Enlil, in quanto “imparentava” la leadership Anunnaki con l’HSS

 

Ø      I rapporti sessuali fra gli Annunnaki di ogni livello e le femmine Homo Sapiens Sapiens (un fatto aborrito da Enlil, come responsabile della missione sul pianeta Terra)

 

Ø      L’aumento esponenziale della popolazione Homo Sapiens e le preoccupazioni del comandante della missione, Enlil

 

Ø      La decisione di non comunicare all’umanità l’imminente arrivo del diluvio universale, con l’eccezione di Noè, Ziusudra, Utnapitshim, da parte di Ea/Enki

 

Ø      La quasi completa distruzione dell’HSS a causa del diluvio

 

Ø      La nascita di una partnership fra i leaders Anunnaki ed i pochi Homo Sapiens Sapiens sopravvissuti per riorganizzare le attività sul pianeta Terra dopo il Diluvio

 

Ø      La creazione di nuove strutture per l’estrazione dell’oro in Sud America, nell’area intorno al lago Titicaca, dopo che le miniere del Sud dell’Africa vennero chiuse a seguito del diluvio

 

Ø      Esperti metallurgici HSS vengono portati in Sud America per l’estrazione soprattutto di oro e stagno

 

Ø      Il coinvolgimento dell’Homo Sapiens Sapiens negli scontri armati fra gli Anunnaki

 

Ø      La decisione da parte del capo supremo degli Anunnaki in Nibiru, Anu, di terminare la raccolta dell’oro e quindi di partire, lasciando il pianeta Terra all’Homo Sapiens Sapiens

 

Ø      La creazione della prima civilizzazione in Sumer

 

Ø      La creazione della seconda in Egitto

 

Ø      La creazione della terza nella Valle dell’Indo (parzialmente riuscita)

 

Ø      La nomina di singoli individui alla gestione dell’organizzazione statale come rappresentanti Anunnaki

 

Ø      L’intervento militare contro quegli uomini che avevano tentato, guidati da Marduk[23], di costruire una torre di lancio in Babilonia (il famoso incidente della Torre di Babele)

 

Ø      La creazione di una civilizzazione in Messico da parte di Ningishzidda/Thot, il quale porta con sé collaboratori provenienti dall’Africa (intorno al 3.113 prima dell’Era Attuale)

 

Ø      Il conflitto tra Marduk ed il figlio Nabu[24], supportati dalla maggior parte degli Homo Sapiens Sapiens, contro il resto dei leaders Anunnaki

 

Ø      L’insegnamento da parte di Ningishzidda/Thot delle tecniche per costruire strutture circolari in pietra tipo Stonehenge, allo scopo di osservare il passaggio dall’era zodiacale del Toro a quella dell’Ariete (in quanto il passaggio avrebbe decretato la fine della leadership di Enlil a favore di quella di Marduk)

 

Ø      L’obliterazione da parte della leadership Anunnaki tramite armi nucleari delle strutture di lancio spaziali nel Sinai, assieme alla distruzione delle città come Sodoma e Gomorra, allo scopo di impedire che Marduk e Nabu se ne impadronissero

 

Ø      La distruzione della civilizzazione in Sumer, a causa della nube radioattività, dopo il lancio di armi nucleari da parte della leadership Anunnaki contro i seguaci di Marduk e Nabu (intorno al 2024 prima dell’era Attuale)

 

Ø      La concessione momentanea a Marduk della leadership nell’area mediorientale

 

Ø      La nascita di numerosi piccoli stati regionali, ognuno dei quali amministrato da un “re “per conto del locale leader Anunnaki

 

Ø      Le conseguenti guerre militari tra HSS “in nome del mio Dio “

 

Ø      La partenza degli ultimi Anunnaki con la promessa di ritornare (intorno al sesto secolo prima dell’Era Attuale)

 

Ø      Il ritorno momentaneo di uno dei leaders Anunnaki, Nannar/Sin[25] dopo la richiesta da parte della propria sacerdotessa in Harran, Adda-Guppi (intorno al 560 prima dell’Era Attuale)

 

Ø      La morte di Marduk, la sparizione di Nabu

 

Ø      L’identificazione della linea genetica di Ea/Enki come quella da eliminare e sopprimere (in quanto percepita come opposizione alla leadership Anunnaki tradizionale)

 

Ø      L’apparente sparizione sul pianeta Terra degli ultimi Anunnaki

 

 

·        Acqua su Marte ed altre anticipazioni

 

Seguendo certamente un lungo saggio scritto da Samuel Noah Kramer assieme a John Mayer “Myths of Enki, the Crafty God[26]”, ZS scrisse anch’egli un libro fondamentalmente diverso bell’impostazione e nello stile da tutti i precedenti dal titolo “The Lost Book of Enki”[27]. Il libro consiste infatti in quattordici sezioni, denominate “tavolette” da ZS, come se fossero effettivamente tavolette mesopotamiche ed è scritto in uno stile che potrebbe ricordare l’impostazione sumera.

ZS sostiene che furono gli Anunnaki ad istruire singoli individui, preti, scribi a riportare in libri di pietra, tavolette, papiri, pergamene gli eventi che si erano succeduti per decine di migliaia di anni. ZS cita i ritrovamenti di migliaia di tavolette come le quasi 25.000 ritrovate nella libreria dl re di Ninive, Ashurbanipal, il quale sosteneva di essere in grado di leggere persino le antiche tavolette scritte prima del cosiddetto Diluvio Universale, oppure la famosissima “Lista dei re sumeri”, oggi esposta nel museo Ashmolean in Oxford, oppure l’altrettanto famosa libreria di Alessandria creata dal generale Tolomeo dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 prima dell’Era Attuale.    

ZS spiega che il testimone oculare di tutti gli accadimenti avvenuti dopo l’arrivo degli Anunnaki sul pianeta Terra, fu senza dubbio Ea/Enki, in quanto leader della prima spedizione. ZS è sicuro che “…egli riportò tutti i fatti nella sua autobiografia in quanto un lungo testo (che si svolge lungo dodici tavolette), scoperto nella libreria di Nippur, cita Enki che dice

Quando mi avvicinai alla Terra

Esisteva molta acqua

Quando camminavo nei suoi prati verdi

Al mio comando

Venivano accatastati cumuli d’erba

Costruii la mia casa in un luogo puro

Dandogli un nome appropriato[28]

 

ZS continua indicando che sono i numerosi i testi, come “Eridu Genesis”, “Hatra Hasis”, “L’Epica di Gilgamesh”,” Enki e Ninhursag: il mito del Paradiso”, “Enki e Ninmah: la creazione dell’Umanità”, Enki ed Inanna: l’organizzazione della Terra”, Inanna ed Enki: il trasferimento dell’arte della civilizzazione da Eridu ad Erech” nei quali vengono citate le azioni di Ea/Enki, per cui ZS presenta il suo libro sotto forma di una testo dettato da Ea/Enki ad uno scriba fidato allo scopo di lasciare nelle proprie memorie la propria versione su tutti gli avvenimenti di cui fu testimone.

Nel libro ZS rilascia per la prima volta alcune informazioni sorprendenti, certamente non apprese dalle traduzioni delle tavolette sumere, come se egli stesso attingesse ad una fonte che non potesse essere rivelata. Una di queste è la comunicazione[29] (appunto nel 2002) della presenza di acqua sul pianeta Marte centinaia di migliaia di anni fa, con laghi e fiumi assieme alla neve sulle montagne. Solamente nel 2015, esattamente il 28 settembre con riferimento 15-195, la scienza ufficiale, nel caso la NASA ha confermato l’esistenza di acqua liquida che scorre sul pianeta Marte, comunicazione che seguiva quella del 15 settembre 2015 nella quale la stessa Nasa scriveva della presenza di antichi laghi, per cui oggi la scienza ufficiale accetta il fatto che nel lontanissimo passato sul pianeta Marte l’acqua esistesse in abbondanza.

Un’altra affermazione[30] da parte di ZS è l’utilizzazione da parte degli Anunnaki di una tecnologia idrica per la propulsione delle loro astronavi, in particolare scrive ZS che Ea/Enki decise di atterrare sul pianeta Terra per rifornire di acqua i motori dell’astronave[31]. Ancora una volta sembra quasi che ZS avesse un legame particolare con il mondo scientifico ed in particolare con la Nasa, collegamento che potrebbe essere avvenuto tramite il fratello di ZS, Aaron Sitchin, scienziato con PHD in aereonautica ed ingegneria meccanica, il quale lavorò anche per la Nasa. Infatti negli ultimi decenni la scienza ufficiale ha studiato la possibilità di impiegare un sistema basato sulla propulsione ad acqua per le nuove astronavi[32][33].

Nel libro su Ea/Enki, ZS scrive che la prima missione degli Anunnaki sul pianeta Terra era formato da 50 persone, con l’obiettivo di trovare esclusivamente giacimenti d’oro da estrarre, raffinare ed inviare su Ni.bi.ru/Ne.be.ru in lingotti. ZS non ha accennato al collegamento ma questo avvenimento ricorda chiaramente uno dei più celebri miti greci, la storia di Giasone e la conquista del vello d’oro da parte di un gruppo formato da 50 eroi, denominati “argonauti” dal nome “Argo” della loro navale, i quali partirono dalla Grecia per la Colchide (l’attuale Georgia dell’ovest).

   Come ormai ampiamente dimostrato e già anche indicato all’inizio del capitolo, l’origine del racconto di Giasone, del pantheon dei dodici dei, dei miti, delle storie e dei racconti dei Greci deriva dai rapporti che essi ebbero con i popoli i quali abitavano sia l’Anatolia che l’attuale Medio Oriente. A loro volta gli Ittiti i Hurriti, i Cananei avevano mutuato le stesse storie dalla civilizzazione sumera, conclusa, secondo ZS, intorno al 2.024 a seguito di una violenta esplosione nucleare causata dagli stessi Anunnaki in guerra fra loro.

ZS ha scritto che i Sumeri abbandonarono tutte le città a sud della Mesopotamia, con l’eccezione di Babilonia, risparmiata dalla nube radioattiva. La maggior parte della popolazione abbandonò la proprie città, stabilendo così anche un triste primato, la prima diaspora conosciuta. Autonomamente oppure guidati da uno dei loro Maestri/Dei, i Sumeri si spostarono sia verso Oriente che verso Occidente, portando le proprie conoscenze in altre aree del nostro pianeta.

      Per comprendere i risultati dell’influenza dei profughi Sumeri in altre aree abitate del pianeta, basta semplicemente riflettere sull’improvviso “miglioramento” della civilizzazione cinese intorno al 1.800 A.C. avvenuto contemporaneamente all’introduzione della scrittura, estremamente simile a quella pittografica Sumera.

      Nella direzione opposta, verso Occidente, uno dei legami-ponte iniziali da cui partirono i Sumeri, fu il popolo dei Hurriti, già presenti in Sumer nel terzo millennio A.C., attivi soprattutto nel settore del commercio.

      Localizzati fra la Mesopotamia dell’Ovest, il mar Mediterraneo ed il monte Ararat, i Hurriti portarono le eredità culturali e conoscitive che i Sumeri avevano ricevuto dai loro Maestri/Dei al popolo loro attiguo, gli  Ittiti.  Il loro principale Maestro/Dio era il Sumero Ishkur[34], da essi denominato Tessup, il Teshub, Dio del pantheon degli Ittiti, inciso nella roccia in Yazilikaya[35].

 

·        La tecnologia Anunnaki, i “ME”

 

Questo tema entra nel merito della vera e propria conoscenza tecnologica degli Anunnaki, anche se oggi la nostra civiltà, pur riconoscendo il primato delle scoperte e delle realizzazioni della civilizzazione sumera, non è ancora riuscita completamente a comprenderla. Pertanto non solo i traduttori ufficiali delle tavolette mesopotamiche, ma anche ZS, non sono riusciti ad oggi a spiegare esattamente né la forma, né l’esatta funzione dei “ME”.

Nel manuale che riassume i principali nomi e termini impiegati nei propri libri[36], ZS li denomina “Formule Divine” (mentre Samuel Noah Kramer li aveva definiti in precedenza “Decreti divini” e Thorskild Jakobsen “Ordini divini”, altri traduttori li chiamano anche “comandamenti divini”. ZS, spiegando che si tratta di un termine utilizzata dai traduttori per tentare di spiegare l’elusivo significato del termine, che, aggiunge ZS, caratterizza piccoli oggetti portatili i quali contenevano e fornivano la conoscenza di ogni aspetto di una civilizzazione, dai rituali dei templi ai viaggi spaziali.

A differenza dei principali traduttori, ZS cerca di comprendere più a fondo i “ME”, specificando che non si tratta di oggetti nei quali venivano solamente codificati dati (oggi li chiameremmo chip o dischi di memoria, chiavette usb etc.), ma oggetti i quali conferivano l’abilità, l’autorità ed il potere di esercitare tale conoscenza. Non sono molti i testi conosciuti i quali citano i “ME”. Fra essi “A Hymn to Eridu”, nel quale Enlil si lamentava del fatto che Ea/Enki, il custode dei “ME”, non fornisse i “ME” necessari a stabilire il centro di comando in Nippur, la città appunto gestita da Enlil. Più avanti i “ME” vengono citati a fianco delle “tavolette dei destini” (oggetti che servivano a verificare le orbite dei pianeti) nel centro di comando di Nippur. Infine un altro testo, “Inanna and Enki: the transfer of the arts of civilization from Eridu to Erech” descrive la visita di Inanna ad Ea/Enki allo scopo di ottenere i “ME” necessari a rendere la sua città Uruk un centro di potere. Inanna riuscì a convincere EA/Enki a consegnarle circa novantaquattro “ME”, che essa riesce a portare con successo sino ad Uruk, la città che Inanna gestiva.

 L’importanza dei “ME” è inoltre ribadita nel testo “Enki and His words: A Chant to the Rider of the Waves”, nel quale Ea/Enki ordina che gli umani non debbano tentare di ottenere e di cercare i “ME”. In ogni caso è evidente che i “ME”

 

·        Erano oggetti fisici

 

·        Potevano essere portati da una sola persona, forse anche in una sola mano

 

·        Non erano pesanti

 

·        Avevano finalità estremamente pratiche

 

·        Erano considerati estremamente importanti

 

·        Erano una condizione necessaria per la gestione della governance di una città o di stato

 

·        Erano di pertinenza solamente del più saggio fra i leaders degli Anunnaki, ovvero Ea/Enki

 

·        Non erano di competenza degli umani

 

 

  • Breve Bibliografia

 

Alford, Alan

“Gods of the new Millennium”, Eridu Books, Walsall, 1996

Baltrusaitis, Jurgis

“Arte sumera, arte romanica”, Adelphi Edizioni, Milano, 2006

Cavalli Sforza, Luigi Luca - Menozzi, Paolo - Piazza, Alberto 

“Storia e geografia dei geni umani”, Adelphi Edizioni, 1997

Cavalli Sforza, Luigi Luca e Telmo Pievani

“Homo Sapiens”, Codice Edizioni, Torino, 2012

Crick, Francis Harry Compton e Orgel Leslie Eleazer

 “Directed Panspermia” in Icarus 19, 341-346 (1973)

Dalley, Stephanie (a cura di)

Myths from Mesopotamia, Oxford University Press, Oxford, 2008

Freer, Neil

“Breaking the Godspell”, The Book Tree, Escondido, 2000

“God Games”, The Book Tree, Escondido, 2000

Hoyle, Fred

“L’universo intelligente”, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1985

Kramer, Samuel Noah

“Sumeri Alle radici della storia”, Newton Compton  Editori, Roma, 1997, traduzione di Enzo Navarra

“Sumerian Mythology”, Forgotten Books, 2007

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“Myths of Enki, the Crafty God, Oxford University Press, New York, 1989

Parrot, André

“I Sumeri”, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano, 1960

Parrot, André

“Gli Assiri”, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano, 1961

Sandars, N.K. (a cura di)

“L’epopea di Gilgamesh”, Adelphi Edizioni, Milano, 1986

Sitchin, Zecharia

“Il dodicesimo pianeta”, Edizioni Mediterranee, Roma,1976, traduzione di Roberta Rambelli

“The wars of gods and men”, Avon Books, New York, 1985.

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“Genesis revisited”, Avon Books, New York, 1990.

“When time began”, Avon Books, New York, 1993.

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“Dio, angeli, extraterrestri ed esseri multidimensionali”, Gruppo Futura, 1997, traduzione di Anna Maria Cerquetti.

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“The Lost Book of Enki”, Bear & co., Rochester, 2002.

“The Earth Chronicles Expeditions”, Bear & co., Rochester, 2004.

“Journeys to the Mythical Past”, Bear & co., Rochester, 2007.

“The End of the Days”, Williams Morrow, New York, 2007.

“The Earth Chronicles Handbook”, Bear & co., Rochester, 2009.

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“The Seven Daughters of Eve”, W W Norton & Company, New York, 2001

Tellinger, Michael

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Jacobsen, Thorkild

“The Treasure of Darkness”, Yale University Press, New Haven, 1976

Vanderburgh, Frederick Augustus

“Sumerian Hymns”, Adamant Media Corporation, 2005

Wolkstein, Diane and Kramer, Samuel Noah

“Inanna Queen of Heaven and Earth”, Harper and Row Publishers, New York, 1983

 

 

(Dr. M. Martinelli marmartinelli@interfree.it. Copyright Dr. M. Martinelli –  2017. E' possibile riprodurre in toto od in parte il presente saggio citando Copyright Dr. M. Martinelli – Reprinted with permission*)

 


[1] Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pagg 162-3

[2] Z. Sitchin “ The war of gods and men “ Avon Books, New York, 1985, pagg107-8

[3] Uno dei primi seguaci di Sitchin, prima di ripudiare in toto le sue precedenti teorie, Alan Alford, aggiunse un altro indizio per corroborare l’identificazione di Ea/Enki con il “Serpente “, citando da “Art and History of Egypt “, Bonechi, 1994, pag. 5 “…passando il tempo, il Nilo evolveva nella sua attuale forma, un gigantesco serpente che iniziava nel cuore dell’Africa … “, da Alan Alford “Gods of the New millennium “Eridu Books, 1996, pagg 276-77

[4] La Bibbia lo identifica come “H“  Gan Eden ( Il giardino/frutteto dell’Eden ) “ il miglior luogo dove abitare sul pianeta Terra

[5] E.din (Casa/residenza dei Giusti) per i Sumeri erano l’area dove gli Anunnaki stabilirono le loro basi pre-Diluvio

[6] Per una visione sinottica della citazioni di “Serpente “nella versione “King James “della Bibbia, consulta il sito “www.shelvin.com

[7] Leviatano (לִוְיָתָן "contorto; avvolto", lingua ebraica Livyatan, ebraico tiberiense Liwyāṯān) è il nome di una creatura biblica. Si tratta di un terribile mostro marino dalla leggendaria forza presentato nell'Antico Testamento. Alcuni studiosi, soprattutto ebrei, identificano il Leviatano con il serpente primordiale, metafora del serpente che tentò Adamo ed Eva, accostamento presente anche nel testo dello Zohar.

[8] Ad esempio, Isaia, 27,1

[9] La leggenda era sorta al tempo delle Crociate, seguendo un'immagine dell'imperatore cristiano Costantino, trovata a Costantinopoli, in cui il sovrano schiacciava col piede un drago, simbolo del “nemico del genere umano “. Flavio Valerio Costantino, meglio conosciuto come Costantino I e Costantino il Grande (lingua latina: Flavius Valerius Constantinus[8]; Naissus, 27 febbraio 274Nicomedia, 22 maggio 337),  sancì l'inizio dell'alleanza fra l’impero Romano e la Chiesa cristiana. Costantino presiedette il Primo concilio di Nicea nel 325 d.c., che è stato il primo concilio ecumenico del mondo cristiano, secondo la prassi del Concilio di Gerusalemme di età apostolica. Il primo Concilio di Nicea, fra le altre determinazioni, sancì la sconfitta delle tesi di Ario, il quale sosteneva che Gesù avesse una natura semi-divina. Tale concetto è estremamente importante perché mostra come esistesse ancora una conoscenza della presenza di Anunnaki sul pianeta Terra all’epoca

[10] Rev. 12, 3,4

[11] Samuel Noa Kramer, John Maier “ Myths of Enki, the Crafty God”, Oxford University Press, Oxford, New York

[12] Samuel Noa Kramer, John Maier “ Myths of Enki, the Crafty God”, Oxford University Press, Oxford, New York, pag. 5 (NDA).

[13] Letteralmente “la casa costruita lontano”, ovvero “la casa lontano da casa” degli Anunnaki. ZS intende che si tratta del loro primo stabile insediamento nel sud della Mesopotamia. Secondo ZS venne completamente distrutta dal Diluvio e successivamente ricostruita nello stesso luogo intorno a 3.80 anni prima dell’Era Attuale, come prima città sumera. Probabilmente fu in Eridu che Ea/Enki custodiva i famosi “ME”, ovvero lo strumento che consentiva di gestire le regole di ogni civilizzazione 

[14] Z. Sitchin “Genesis revisited”, Avon Books, New York”, 1990, pagg 202-3

[15] Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pag. 326

[16] Il simbolo Din.gir consisteva in una stella divisa in due parti, mentre separatamente il significato era Din = Giusto e Gir = razzo, pertanto Sitchin li ha identificati come i “Giusti dei Razzi”, non dei

[17] Z. Sitchin “There were Giants upon Earth”, Bear & Co Vermont, 2010, pagg 246-7

[18] Vedi Z. Sitchin “Genesisi Revisited”, Avon Books, New York, 1990 pag. 183

[19] Vedi Z. Sitchin “Genesisi Revisited”, Avon Books, New York, 1990 pag. 22

[20]Michel Tellinger ha riportato e sviluppato le proprie scoperte in 3 libri, “Slave species of God”, “Adam’s Calendar” e “Temples of the African Gods”

[21] Michael Tellinger “Slave species of god“, Music Master Book (oggi Zulu Planet Publishers), Johannesburg, 2005, pag. 542

[22] Letteralmente “il più saggio tra gli uomini”, un figlio di Ea/Enki ed una femmina HSS. Egli fu il primo essere umano a ricevere un importanti gradi di conoscenza, la scrittura, la matematica, l’astronomia. Secondo un testo conosciuto come “L’epica di Adapa) egli fu il primo essere umano a viaggiare sino a Ni.bi.ru/Ne.be.ru.

[23] Mar.duk (figlio della terra pura), figlio primogenito di Ea/Enki, nato sul pianeta Ni.bi.ru/Ne.be.ru, secondo ZS morì in Babilonia nel 484 prima dell’Era Attuale. Si oppose più volte alla leadership di Enlil e del figlio Ninurta per cercare di ottenere la governance del pianeta Terra.

[24] Il suo nome originario era En.sag (il Signor solitario), ma venne denominato Nabu/Nabi (colui che parla in favore di) per indicare il suo ruolo di portavoce in favore del padre

[25] Letteralmente “Lo splendente”, secondogenito di Enlil, egli nacque sul pianeta Terra Era conosciuto anche con il nome accadico di Sin, che derivava dall’appellativo Su.en (il Signore che moltiplica), che deriva dal fatto che ebbe due gemelli, Utu/Shamash (l’Apollo greco) ed Inanna/Ishtar (Afrodite, Venere).

[26] Samuel Noah Kramer, John Maier “Myths of Enki, the Crafty God”, Oxford University Press, New York, 1989

[27] Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002

[28] Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pag. 8 (la traduzione è mia)

[29] Vedi Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pag. 70

[30] Vedi Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pagg. 69-70

[31] Z. Sitchin “The Lost Book of Enki”, Bear & Company, Rochester, 2002, pag. 70

[32] Vedi il Memorandum Nasa no. 113157 con referenza AIAA 97-2948 dell’ottobre 1997 “Electrolysis Propulsion for Spacecraft applications”, scritto da Wim A. de Groot e Lynn A. ,James F. McElroy, Fred Mitlitsky, Andrew H. Weisberg, Brian D. Reed “

[33] Vedi anche l’articolo scritto da William Papale and Robert Roy. "A Water-Based Propulsion System for Advanced Spacecraft", Space 2006, SPACE Conferences and Exposition, pubblicato dall’American Institute of Aeronautics and Astronautics

[34] Letteralmente “Quello della montagna”, Adad o Teshub, secondo ZS conosciuto come Viracocha in Sud America, il cui simbolo si può ancora osservare nella baia di Paracas nell’odierno Perù

[35] Si tratta del luogo sacro di Hattusa, la capitale degli Ittiti durante il secondo millennio prima dell’Era Attuale

[36] ZS, “The Earth Chronicles Handbook”, Bear & Company, Rochester, 2009

 

 

PARTE I