Pytheas o PITEA il Massiliota

Valerio | 05.06.2014

Bel prologo, che tocca alcuni aspetti sicuramente da approfondire. Ammattisco per PITEA. La sua vicenda è piena di misteri. Grande e immeritatamente poco noto esploratore, navigatore, scienziato, dallo spirito avventuriero ma con un metodo mai improvvisato. Anzi, a guardare bene il suo viaggio, si resta imbarazzati tentando di spiegarlo, per quell'epoca (erano cinque o sei secoli prima di Gesù Cristo), Strabone preferiva negare i racconti di Pytea, perchè non riteneva possibile che tutto fosse vero, perchè ignorava cosa vi fosse veramente lassù al nord...E invece Pitea ha fatto un viaggio della madonna, scoprendo un'Isola misteriosa, al bordo del mondo: lì Ultima Thule.
Pitea affronta le coste dell'isola di Thule (Islanda?), dopo sei giorni di navigazione a nord; Egli osserva il sole che non tramonta mai. Egli annotò che a quelle latitudini la notte è estremamente breve: due ore per ciascuna, dopo di che il sole rinasce.
Un passo di Strabone ci dà informazioni astronomiche: «Il Massaliote Pytheas dice che le estreme regioni sono quelli intorno a Thule... verso il Tropico dell'estate che è lo stesso del Circolo Polare Artico.»
Thule è di sei giorni di navigazione dalla Gran Bretagna. Da dove? Da cap Orkas o dalle isole Shetland? Alcuni autori ritengono che Pitea sia andato in Norvegia, per il circolo polare artico. Verso nord, incontriamo la Norvegia prima di sei giorni di viaggio. PITEA è andato bene in Islanda, e Plinio dice "la più remota di tutte le isole".
PITEA arriva a Thule, senza dubbio il suo sogno. Si avvicina il solstizio d'estate. Trascorre le sue serate (pur se brevi) per osservare il sole. Egli sa che non è un fenomeno strano ma naturale. Il sole, quando uno è a nord dell'Islanda, tocca l'orizzonte e poi di nuovo immediatamente risorge.
PITEA ha scoperto un'isola che normalmente sarebbe troppo fredda per vivere. Ma un popolo visse lì. E gli insegnò che a un giorno di viaggio verso nord, il mare si congela; Plinio ebbe a scrivere che alcuni appellavano questo mare Cronian.
Pitea vi si addentrò con le sue navi e fu costretto ad arretrare solo quando non proseguirono più.
PITEA descrisse un estuario (Metuonis) di grandi dimensioni (circa 1200 km). Dove potrebbe essere? Le coste sono basse, dice, punteggiato di isole basse che probabilmente sono sommerse con l'alta marea. Lì c'era l' ambra per la penisola dello Jutland. È quindi nel Mar Baltico che Pitea è andato. L'estuario è probabilmente laddove tutti i fiumi sfociano nel Mar Baltico dal sud della penisola dello Jutland fino al fiume Vistola (Golfo di Danzica). Pitheas Ha descritto un popolo detto "Ostiens" che raccoglie Ambra abbandonata. E' l'attuale popolo Estone? Ulteriormente viaggi ancora a nord, alla ricerca della fonte del Tanai (Don). Esso descrive anche le porte dell'Asia dove c'è un perpetuo inverno e il freddo gelido e gli Iperborei. Dei popoli Sciiti abitavano la regione chiamata Bergues.
Nomina anche un'isola "Scandinavia" della quale non era in grado di misurare "le dimensioni immense" ma anche la Finlandia ha detto avere grandi dimensioni. PITEA senza alcun dubbio ha fatto scali tecnici in Scandonavia.
I suoi calcoli astronomici sono stati importantissimi.
Spero facciate una ricerca su di lui (vi darei una mano, vedo che qui c'è una marea di lavoro). Grazie tornerò.

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