SPECIALE BALCANI agosto 2025

Senj l’avevamo già visitata due volte ma con tempi un po’ ristretti. Inoltre, nel frattempo, nuovi scavi sono stati effettuati e nuovi settori cittadini sono stati aperti. Questa volta, fermandoci qualche giorno, abbiamo infatti potuto entrare nella Fortezza Nehaj restaurata, per vedere le rovine dell’antica chiesa medievale di San Giorgio, che fu dei Cavalieri Templari. Le vestigia della chiesa furono inglobate nella fortezza costruita nel XVI secolo, venendo dimenticate. Pensate che poco dopo l’ingresso del fortilizio abbiamo notato una croce, sulla parete, e una didascalia informa che dentro il muro c’è uno scheletro … La tradizione vuole che appartenga al monaco che aveva intenzione di aprire le porte ai Turchi! In realtà all’interno della parete vi sono veramente resti ossei ma sarebbero “reliquie di un santo”…Vi convince l’informazione? Francamente poco ma di più, per ora, non è dato sapere! Abbiamo anche potuto entrare nelle catacombe, recentemente aperte al pubblico; non si tratta di cunicoli di epoca romana bensì di gallerie esistenti al di sotto della chiesa con cattedrale. Gallerie che furono utilizzate come sepolture fino al 1868 e, successivamente, come rifugi antiaerei durante la II Guerra Mondiale. Non proseguiamo con le descrizioni perché rimandiamo alla pagina che abbiamo dedicato a Senj mentre proseguiamo con la prossima tappa, Podstrana. A qualcuno forse evocherà qualcosa questa località costiera interposta tra Spalato e Omiš. Poco meno di un migliaio di abitanti, nasconde una storia di incredibile interesse storico, che mescola tutti gli ingredienti di una spy-story! L’indizio principale è una gigantesca spada di marmo bianco infissa tra gli scogli sulla spiaggia. Posizionata in anni recenti, vuole attirare (giustamente) l’attenzione su un personaggio che fu sepolto a Podstrana, dove è tutt’ora conservata la sua lapide tombale, seppure frammentata in due parti: appartenne al centurione e poi governatore Lucius Artorius Castus, vissuto entro la fine del III secolo d.C. Rimandiamo alla pagina che abbiamo dedicato ma accenniamo soltanto che la leggenda bretone di Artù (temporalmente posteriore) sarebbe scaturita proprio dalle gesta di Artorius Castus. Secondo quali modalità ve lo lasciamo scoprire nel nostro video! Superata la frontiera, siamo entrati in Bosnia-Erzegovina facendo tappa in una frazione di Stolac, Radimlja, dove si trova la più importante necropoli medievale della nazione. Questo tipo di necropoli, caratterizzate dagli “stecci” e iscritte nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, sono dislocate con maggior concentrazione in Erzegovina, ma sono state censite anche nella Croazia meridionale, nel Montenegro nord-occidentale e nella Serbia occidentale. Gli stećci – attorno ai quali circolano numerose credenze e superstizioni - scomparvero dalla tradizione funeraria locale intorno alla metà del 1500. Attualmente sono ritenuti i i migliori testimoni del Medioevo bosniaco. Intreccio e fusione di diverse influenze culturali, sono testimoni di una spiritualità complessa che è stata accostata a matrici religiose appartenenti alla chiesa ortodossa, a quella cattolica e alla chiesa bosniaca. Molto interessanti i simboli e le rare iscrizioni che consentono di identificare chi vi fosse sepolto.
Dopo l'interessante tappa, abbiamo proseguito verso la capitale del Montenegro, Podgorica, città emergente tra le capitali europee che suscita considerazioni contrastanti. Chi la trova interessante e chi non vi trova granchè da visitare. Nei due giorni che siamo rimasti in città non ci siamo per nulla annoiati! La Città Vecchia (Stara varoš) è piccola e si perlustra in un paio d'ore; il Ponte del MIllennio (Most Millenijum) dà il miglior risultato scenografico la sera quando si accende a cavaliere sul fiume Morača. Ma noi eravamo interessati all'arte sacra ortodossa e abbiamo potuto visitare tre luoghi molto importanti e di epoca diversa, che raccontano la lunga storia della Chiesa Serba e della fede di un popolo. La più antica chiesa della nazione è quella di San Giorgio, situata nel centro della città, sotto la collina Gorica. Conserva affreschi di grande bellezza e ci ha stuzzicato con un enigma: perchè sulle piastrelle del pavimento vi sono segni incisi profondamente? Formano linee incrociate di varia foggia, asterischi, quadrati...Secondo il custode sono stati fatti per evitare che i fedeli scivolino ma...chi ci crede? Non li abbiamo mai visti altrove! Trovate tutto nel nostro video. Immancabile una prolungata visita nella nuova cattedrale di Podgorica, consacrata nel 2013. Un tempio ortodosso dedicato alla Resurrezione di Cristo, affrescato mirabilmente in ogni sua parte da maestranze religiose e laiche in collaborazione. La cattedrale esprime un forte simbolismo fin dall'esterno, anzi forse soprattutto all'esterno. E' dotata di una splendida cripta, che accoglie le spoglie del metropolita che la fece costruire. A quattro chilometri dalla capitale in amena zona collinare sorge il monastero ortodosso rupestre di Dajbabe, che siamo andati a visitare, completando la nostra personale esperienza montenegrina. Le giornate corrono quando sei in vacanza e quando pensi all'inizio del viaggio ti rendi conto di avere già migliaia di foto sul telefono o nella macchina digitale. La sera devi liberare lo spazio perchè il giorno dopo il programma è sempre pieno di luoghi e monumenti da visitare! Infatti la nostra meta, lasciato il Montenegro, è stata l'Albania, precisamente Durazzo, città di antichissima origine situata sulla costa. Qui ci siamo fermati quattro giorni, potendo esplorare diversi aspetti della città (comprese le femigerate "strade orribili"), che abbiamo illustrato in quattro video, cui rimandiamo. Durazzo archeologica (un tour variegato nella città, dal lungomare alle chiese ortodosse, dai siti archeologici alle moschee, dal percorso delle porte ai punti dolenti); l'Anfiteatro di Durazzo e i suoi segreti, considerato il più grande del Paese, racchiude all'interno una preziosa e inaspettata Cappella bizantina. A una cinquantina di chilometri a nord di Durazzo, sul meraviglioso promontorio di Capo Rodoni, abbiamo trascorso una delle giornate più interessanti del soggiorno. Avventura, storia, archeologia, fede e mistero si intrecciano in questo luogo veramente magico, nonostante la presenza di bunker. Ben cinque erano le chiese (con probabili monasteri) presenti sul Capo. Di esse ne resta soltanto una, quella di Sant’Antonio da Padova (cristiana cattolica), restituita all’antico splendore medievale in anni recenti. Le sue forme esteriori stagliate sullo sfondo del mare catturano l’attenzione, mentre all’interno – in cui si trova un pozzo - si viene rapiti dal fascino delle pietre nude, su cui dovevano posarsi bellissimi affreschi, oggi in gran parte perduti. Residuano importanti simboli dipinti in rosso. Dall’altra parte del promontorio si raggiunge, dopo un impegnativo percorso, il Castello di Scanderbeg, eroe nazionale albanese vissuto nel XV secolo. Il maniero è in rovina: era molto più grande e digradava dalla collina al mare. Assai emozionante avvistarlo dall’alto, speriamo che il nostro video possa darne un’idea.
Elenco degli argomenti:
Croazia settentrionale: Senj, antico porto dei Cavalieri Templari
- Croazia meridionale: Podstrana e la tomba del vero re Artù
- Bosnia-Erzegovina: Radimlja e la misteriosa necropoli medievale
- Montenegro: la nuova cattedrale ortodossa di Podgorica
- Montenegro: l'antica chiesa ortodossa di S. Giorgio a Podgroica
- Montenegro: il monastero rupestre ortodosso di Dajbabe
- Albania: Durazzo archeologica
- Albania: l'Anfiteatro di Durazzo e i suoi segreti
- Albania: Capo Rodoni e il castello di Scanderbeg
- Albania: Capo Rodoni e l'enigmatica chiesa medievale di Sant'Antonio