ALBANIA: CAPO RODONI E IL CASTELLO DI SCANDERBEG

(Marisa Uberti, 2025)
 
 
Situato a qualche km a nord di Durazzo si protende nel mare Adriatico il più vasto promontorio della nazione: Capo Rodoni (Kepi i Rodonit). È il punto più avanzato della costa settentrionale albanese, una cuspide naturale che sembra cercare il dialogo con l’orizzonte. Il toponimo sembra derivare da un'antichissima divinità del mare, protettrice dei viaggi: Redon. La presenza di cinque chiese (di cui una sopravvissuta) in un territorio ristretto confermerebbe il carattere sacro del luogo, Il castello forse sorse per proteggerle, oppure per essere rifugio, difesa o apertura verso l'occidente? Fu realizzato da Giorgio Castrota detto Scanderbeg (1405 -1468), albanese cresciuto in ambito principesco e raffinato. Essendo vassallo del sultano turco, fu obbligato a convertirsi all'Islam e servì l'esercito ottomano distinguendosi come comandante abile e rispettato. Ma nel 1443, Skanderbeg abbandonò l’esercito del sultano e tornò in patria. Riconvertito al cristianesimo, riprese il nome di Giorgio Castriota e si proclamò difensore dell’Albania. Valoroso combattente, riuscì a respingere gli assalti ottomani per anni e divenne eroe in patria, acclamato ancora oggi. Per arrivare a Capo Rudoni si deve percorrere un tratto di strada sterrata e pagare una piccola quota per superare la sbarra (è proprietà ecclesiastica) e parcheggiare. Da qui in mezz'oretta a piedi, tra colline e viste mozzafiato, si giunge alle suggestive rovine, di forte impatto emozionale. Seguiteci nel nostro video-documento!
 
 
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