ALBANIA: L'ANFITEATRO DI DURAZZO E I SUOI SEGRETI

(Marisa Uberti, 2025)
 
 
Siamo andati a visitare il più grande anfiteatro romano dei Balcani, che ci è apparso (abituati in Italia e al suo patrimonio architettonico e artistico) un gigante ferito e ancora bisognoso di cure. Ma è vivo e vuole restarlo. Sorto nel II secolo d.C. nell'antica e importantissima città di Durrachium (come chiamavano Durazzo i Romani), spartiacque tra Roma e Costantinopoli, tra Occidente e Oriente, subì diversi terremoti e sconvolgimenti umani, tanto che a partire dal XVI secolo nessun autore ne parlò più, come se non fosse mai esistito. Eppure si sapeva che doveva trovarsi "da qualche parte" sotto le case, confuso nel centro urbano. Il suo riemergere avvenne nel 1966, grazie agli scavi di Vangjel Toçi. In questo video cercheremo di riassumerne le vicende e focalizzeremo la nostra attenzione su una piccola ma straordinaria custode del tempo: una cappella. Nel cuore del grande anfiteatro romano, dove un tempo echeggiavano grida e applausi, tra le gallerie voltate e le nicchie scolpite, la comunità cristiana di Durazzo ha inciso la propria fede, trasformando lo spazio del potere imperiale in luogo di culto e memoria. Splendidi mosaici bizantini sono tornati dalle profondità della terra con il loro significato. Non sono solo immagini: sono presenze che hanno attraversato secoli di terremoti, abbandoni, riusi domestici. Eppure sono ancora lì, a raccontare una storia di trasformazione, di resistenza, di luce.