RADIMLJA (BOSNIA-ERZEGOVINA): L'ENIGMATICA NECROPOLI MEDIEVALE
(Marisa Uberti, 2025)
Tra colline di roccia calcarea e resti di tumuli illirici, lungo una comoda strada carrozzabile che collega Mostar a Stolac, si incontra la necropoli medievale di Radimlja, uno dei siti funerari più straordinari d’Europa. Avvolta ancora in un sottile velo misterioso e circondata da leggende e superstizioni, fu oggetto di campagne di scavo e catalogazione sistematica dagli anni ’50 e ’60 del XX secolo grazie al lavoro di studiosi come Šefik Bešlagić, che contribuì a portare alla luce l’importanza storica e artistica della necropoli. La piena protezione giuridica arrivò nel 2002, e l’inserimento nella lista UNESCO nel 2016. Comparsi intorno alla metà del XII secolo, gradualmente arricchitisi nelle forme e nelle decorazioni simboliche, talvolta di iscrizioni che consentono di risalire al defunto, al suo rango e ad altre preziose informazioni, gli stećci scomparvero dalla tradizione funeraria locale intorno alla metà del 1500. Attualmente sono ritenuti i i migliori testimoni del Medioevo bosniaco. Intreccio e fusione di diverse influenze culturali, sono testimoni di una spiritualità complessa che è stata accostata al paganesimo, al cristianesimo e ad alcune "eresie" balcaniche come il bogomilismo. Oggi i più recenti studi vi riconoscono matrici religiose appartenenti alla chiesa ortodossa, a quella cattolica e alla chiesa bosniaca. Andiamo a scoprire tra gli stećci di Radimlja cosa possono raccontarci? Guardate il nostro video-documento!
