Tour in Ciociaria 2021

Un tour nel Lazio meridionale alla scoperta del suo territorio

(report di viaggio di Marisa Uberti)
 
 

Nelle due settimane centrali di agosto 2021, nel bel mezzo della calura estiva, abbiamo scelto di soggiornare in Ciociaria, al fine di conoscerla meglio da più punti di vista. Già che c’eravamo abbiamo sconfinato anche in provincia di Latina, al fine di arricchire il nostro carniere culturale con due gioielli dell’arte gotico-cistercense: l’Abbazia di Fossanova a Priverno e quella di Valvisciolo a Sermoneta (dopo aver visitato l'Abbazia di Casamari, ovviamente!).

Il territorio ciociaro è un millenario ponte geografico tra Roma e Napoli, coincidente con la provincia di Frosinone e alcuni comuni delle province di Roma e Latina. L’origine del nome deriva dalle tipiche calzature un tempo indossate dai pastori, le “ciocie”.

 

Questa terra racchiude una storia antichissima, di cui sono testimonianza le città “saturnie”[i] con le loro strabilianti architetture in opera poligonale; notevoli le testimonianze di epoca romana specialmente imperiale, di cui fanno sfoggio le ville lungo la Via Latina. Nell’Alto Medioevo furono i monaci a farla da padrone, prima i Benedettini con la loro opera civilizzatrice, e poi i Cistercensi, che su quelle più antiche costruirono innovative e importantissime Abbazie. La Ciociaria fu soggetta allo Stato Pontificio, a ridosso della Terra di Lavoro (la Campania felix). I Papi fecero dei borghi dei luoghi fortificati spesso imprendibili, arricchendone i monumenti religiosi e spesso costruendo per sé Palazzi sontuosi che si possono tutt’oggi ammirare, nonché meravigliose terme, come a Fiuggi. La Ciociaria è “tante terre in una”, una regione in cui storia e leggenda si incontrano e si fondono.

Il nostro centro di irradiazione, cioè il borgo da cui partire alla volta di tutti gli altri, è stato Veroli. Dobbiamo dire ai nostri lettori che una spintarella a visitare la Ciociaria ci è stata data dal fatto che sono state documentate innumerevoli Triplici Cinte (o filetti o tavole-mulino come preferite chiamarle) e qualche Alquerque. Dato che da oltre vent’anni la scrivente si occupa dell’argomento (v. il Centro Studi Triplice Cinta), abbiamo colto l’occasione per andare a documentarne alcune personalmente e dobbiamo dire di non essere rimasti delusi, anzi il contrario!

Dicevamo che a Veroli abbiamo soggiornato tutto il tempo delle nostre vacanze e forse non poteva essere migliore la nostra scelta perché abbiamo trovato tutto ciò che un visitatore esigente (più che un turista) può desiderare. Inoltre si è rivelata un eccellente punto di partenza per visitare in lungo e in largo la Ciociaria (per quanto i giorni a nostra disposizione hanno consentito, naturalmente).

Il nostro programma di viaggio ha toccato: Veroli con l’abbazia di Casamari, Ferentino, Isola del Liri, l'Acropoli di Arpino, Sora, Alatri [2], Boville Ernica, Strangolagalli, S. Giovanni Campano, Lago di Canterno, Fumone, Fiuggi, Laghetto della Solfatara a Fontana Liri, la Torre di Sant’Eleuterio ad Arce, Castro dei Volsci, Priverno (LT), Abbazia di Fossanova (comune di Priverno, LT), Abbazia di Valvisciolo nel comune di Sermoneta (LT). Abbiamo cercato di cogliere gli aspetti più rappresentativi di ciascuna, e di trasmetterlo a voi che leggerete o guarderete i nostri reportage [3]. Dal canto loro, ciascuna di esse ci ha donato ricordi indelebili, tanta storia, molte curiosità e l'immancabile fascino del mistero.



[1] Alatri, Anagni,  Arpino, Atina e Ferentino

[2] Ad Alatri è stato un piacevole ritorno, poichè vi eravamo già stati due volte, in precedenza (dicembre 2009 e primavera 2010), riportando un approfondito reportage che è possibile leggere ai seguenti URL del nostro vecchio sito: https://www.duepassinelmistero.com/misteridialatri.htm

[3] Ai lettori ricordiamo che in questo sito si trova un breve report sulla Certosa di Trisulti (nel comune di Collepardo), visitata nel 2010, dov'è custodito (tra le altre cose) un esemplare di Sator/Rotas dipinto e risalente al XIX secolo, descritto in questa nostra pagina. Nel paese di Collepardo si trovano diverse Triplici Cinte (v. scheda).