Conoscere Maastricht

                                                          (Marisa Uberti)

 

                          

 

 

Maastricht è una città ricca di storia, affascinante e sorprendente. Con i suoi musei, gallerie d’arte, chiese, negozi, ristoranti, caffetterie e pub, si configura come una tra le più belle città d’Europa. Non può annoiare nessun genere di visitatore per la sua grande varietà di offerte culturali e turistiche. E’ il capoluogo del Limburgo (una regione per metà olandese  e per metà belga) e si situa sulla riva sinistra de fiume Mosa. Vi scorre anche un altro fiume, lo Jeker e, tra loro, si erge la collina di Sint Pietersberg, che i locali considerano come le proprie Alpi! Il nostro breve soggiorno è stato principalmente mirato, per motivi di studio legati alla Triplice Cinta, alla visita delle incredibili grotte sotterranee scavate artificialmente dai minatori nel ventre di questa collina, tuttavia abbiamo avuto l’opportunità di avere come guida una persona esperta e preparata come Rob Heckers, che ci ha fatto da guida alla conoscenza della città. Egli risiede nella casa più vecchia di Maastricht! Fortunato lui e fortunati noi ad averla potuta vedere, trattandosi di un edificio di grande interesse storico che gode di una posizione invidiabile.

Siamo giunti a Maastricht per incontrare il nostro corrispondente olandese Wim van Mourik e sua moglie Tjitske, persone deliziose. Tramite Wim abbiamo conosciuto Rob e la sua incantevole compagna Ans. Rob Heckers gentilmente ci ha guidato attraverso le migliori attrazioni della città, raccontandoci al contempo la sua storia, che si differenzia da quelle delle altre città olandesi.

 

      

 

  • Breve storia di Maastricht

 

Maastricht è una delle città più antiche dei Paesi Bassi, essendo stata popolata da una tribù Celtica circa mezzo secolo prima dell’arrivo dei Romani [1].I Celti abitavano nei pressi delle sponde della Mosa, vicino ad un guado che i Romani –giunti nell’area intorno al 50 a. C. - adocchiarono subito perché costituiva la via più efficace per mettere in comunicazione la Gallia (Francia) e la Germania. Per questo l’insediamento prese il nome di Mosae Trajectum[2].  Ai tempi di Augusto venne realizzato un ponte attorno a cui si sviluppò un insediamento doganale e commerciale. Si ritiene che i Romani dotarono la città di fortificazioni (fino a quel momento inesistenti), con un castello murato (castrum) entro il quale scorreva la vita degli abitanti. Nel IV secolo d. C. prese l’avvento il cristianesimo e la città divenne sede vescovile; il primo vescovo fu Sint Servaas (San Servazio), ancora oggi il titolare della Basilica omonima, dov’è custodito un importantissimo tesoro e la sua sepoltura, meta di pellegrinaggi incessanti (lo vedremo più avanti).

 

              La Basilica di San Servazio, a destra; sulla sinistra la Chiesa Protestante

 

Maastricht fu sede episcopale fino al 722, quando la cattedra venne trasferita a Liegi (in Belgio ma molto vicina); l’ultimo vescovo di Maastricht fu Sant’Uberto (l’Apostolo delle Ardenne). Intanto i Romani erano decaduti e nell' VIII secolo arrivarono i Carolingi di Carlo Magno, che avevano nella vicina Aquisgrana (Aachen) il loro quartier generale.

Il capoluogo del Limburgo conobbe varie dominazioni nel corso dei secoli, per periodi più o meno lunghi (Normanna, Spagnola, Francese, Svedese); la sua posizione strategica faceva gola a molti e suo malgrado fu costretta a subire assedi e sanguinose battaglie tra le principali potenze europee (Olanda, Francia, Germania). Ciò contribuì a creare il carattere urbano di Maastricht, che ha saputo amalgamare diverse tradizioni culturali e linguistiche. Dal 1202 e fino al 1795 fu governata in modo congiunto dal duca di Brabante e dal principe-vescovo di Liegi, secondo un “codice civico” chiamato Aide Caerte istituito nel 1284. Alla fine del 1500, durante l’occupazione spagnola, scoppiò la diffusione del Protestantesimo che, seppure inizialmente tollerate dai governanti, condusse ad un inevitabile conflitto che vide uscirne vincitore Federico Enrico principe d’Orange (1632). Uno dei simboli di quella che è passata alla storia come "Guerra dei Cent'anni" è, a Maastricht, la fiabesca torre Pater Vincktoren, conosciuta anche come ex torre dietro la Feilzusters o Swesteren (si trova dietro un antico monastero francescano, dove oggi abita... Rob Heckers!)

 

A sinistra, la dimora più antica di Maastricht (1319), che fu anche un monastero francescano e oggi abitata da Rob. Sullo sfondo, la Pater Vincktoren

 

                                  Dettagli della casa più vecchia di Maastricht

 

La Torre sembra uscire da un libro di favole ma che ha avuto un passato funesto. Probabilmente eretta intorno al 1380 (ultima di quaranta torri che facevano parte della seconda cerchia di mura), il nome le deriva da Padre Vick (Finch), un sacerdote francescano del vicino monastero che venne coinvolto in un tentativo di tradimento nel 1638, durante le lotte religiose. Nella città di Maastricht,a quel tempo, il Calvinismo viveva il massimo splendore, la popolazione aveva accolto a braccia aperte le truppe dello Stato Generale perchè dal 1579 la città era caduta nelle mani degli Spagnoli, che conducevano una politica austera e vietavano altre religioni che non fossero il cattolicesimo. Nel 1632, gli spagnoli dovettero lasciare la città, ma rimasero di stanza a Fort Navagne, nelle Fiandre. Da lì, volevano riconquistare  Maastricht, che era passata sotto la Repubblica d'Olanda. I calvinisti godevano deggli stessi diritti dei cattolici (che erano molto più numerosi), che dovettero cedere ai protestanti due delle quattro chiese parrocchiali. Appare chiaro che questa situazione non stesse bene ai filo-cattolici che, nel 1638, avrebbero aiutato gli spagnoli a rientrare nella città, dietro la corruzione in denaro. Si ritiene che una ventina di persone (traditori) aprirono i cancelli della città alle truppe di Filippo II, che inviò 35.000 soldati ad occuparla. Forse padre Vick raccolse le confessioni di coloro che avevano in proposito quel tradimento e si autoaccusò per salvare gli altri, sta di fatto che comunque venne arrestato con l'accusa di cospirazione, insieme ad altre 9 persone. Egli attese la propria condanna a morte nella Torre che porta ancora oggi il suo nome. Decapitato, la sua testa fu esposta su un palo nel vicino bastione, insieme a quella di altre 4 cospiratori; per tale motivo quel bastione prese il nome De Vijf Koppen (le 5 teste).

 La Torre, caduta in rovina nel corso del tempo, fu restaurata intorno al 1910 ed è oggi una delle più belle e romantiche scenografie del Faliezusterspark.

 

 

Nel 1632 vennero ampliate le fortificazioni, che nel 1672 vennero messe a dura prova da un nuovo assedio, quello da parte del re di Francia Luigi XIV che usufruiva dell’abilità del suo ingegnere militare Vauban. Con una nuova strategia d’attacco, riuscì a penetrare all’interno delle mura. In quell’assedio, al seguito del sovrano vi era Charles de Batz de Castelmore, noto come D’Artagnan, della prima Compagnia di Moschettieri del re. Nel’attacco però trovò la morte, nei pressi della Tongerse Poort (Porta di Tongerse), che non esiste più.

Dopo il 1795 Maastricht smise di essere governata congiuntamente e passò sotto l’occupazione dei rivoluzionari francesi, che la elessero Capitale del Dipartimento della Mosa Inferiore. In seguito alle disfatte napoleoniche, la città –tra alterne vicende- rimase olandese e nel XIX secolo divenne la prima città industriale della nazione, distinguendosi soprattutto per la lavorazione della ceramica. Nel maggio 1940 l’invasione tedesca determinò un periodo critico che durò fino alla liberazione, il 14 Settembre 1944.

Abili politiche amministrative, urbane e sociali, hanno portato la città a guadagnarsi il rispetto nell’ambito della Comunità Europea;  il 7 Febbraio 1992 venne firmato proprio a Maastricht il famoso Trattato, entrato in vigore il 1/11/1993 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale GU C 191 del 29.7.1992). Il trattato di Maastricht rappresenta una tappa determinante della costruzione europea. Attraverso l'istituzione dell'Unione europea, la creazione di un'unione economica e monetaria e l'estensione dell'integrazione europea a nuovi settori, la Comunità entra in una dimensione politica. Con pro e contro...

L’edificio in cui si è svolto l’incontro tra i rappresentanti delle nazioni firmatarie è il Municipio cittadino (Stadhuis van Maastricht), un’elegante costruzione barocca (1659-1664) progettata da Pieter Post nello stile del Classicismo Olandese.

 

 

  • Due passi per Maastricht

 

Iniziando la visita della città, Rob ci informa che Maastricht ha avuto tre diverse cinte di mura difensive: una prima medievale, eretta nel 1229, che venne ampliata nel 1350 (aveva infatti un diametro maggiore della precedente cerchia). Queste porzioni di mura si possono ancora oggi vedere in alcuni tratti del centro storico ed erano costituite da mattoncini rossi. Nel Medioevo la città conobbe una forte espansione culturale e commerciale, che si riflettè sull’edificazione di nuove grandiose chiese o nell’ampliamento di quelle già esistenti. Il massimo splendore venne raggiunto durante quello che è generalmente noto come “Secolo d’Oro dell’Olanda” (XVI secolo).

 

 

 

                                                  Tratti delle mura medievali

 

La più antica porta dell’Olanda si trova a Maastricht ed è l’unica che rimane in città:  è la Helpoort (= Porta dell’Inferno), costruita nel 1229 e funse da sistema difensivo per due secoli, divenendo poi sede di un’armeria, deposito di polveri da sparo e studio per artisti (considerando che dalla cima dell’edificio si gode di un panorama incantevole sulla città). Il nome deriva dal fatto che, secondo la leggenda, un forte calore fuoriusciva dalle botteghe dei fabbri situate al suo interno. Oggi quelle stanze ospitano il Museo di Storia Naturale, che si trova in Via De Bosquetplein, 7[2].

 

La Helpoort, vista dal davanti (a sinistra) e dalla parte interna al recinto murario (a destra)

 

 

Nella fotro sotto, particolare del portale d'ingresso al Museo di Storia Naturale:

 

                 Massi erratici situati nel piazzale antistante il Museo di Storia Naturale

 

In questo museo è conservato, tra le migliaia di reperti, un calco del cranio fossile del primo Mosasaurus trovato nelle cave di calcare nel 1770-1774 (l'originale si trova a Parigi)l. Altri esemplari fossili furono trovati, in seguito, e sono conservati in questo museo.

 

                                                       Canale a Maastricht

 

                                     Tratto dell’ampliamento delle mura del 1350

 

Poco prima dell’Università, incontriamo un’insegna curiosa “Tribunal”, un pub nel quartiere latino, in via Tongersestraat, 1.

 

                               

E' un famoso pub vicino all'edificio del Tribunale dove avvocati e giduici andavano a bere. il locale ha detenuto il record per il più alto consumo di birra di tutta l'Olanda!

Quai di fronte si trova l'Università. Nella lunetta sopra il portale si nota un "occhio onniveggente"...

 

 

Grossa sorpresa ci si è presentata girando l’angolo della Kruisherenklooster, un ex monastero. Una delle curiosità di Maastricht è il Kruisherenhotel, un albergo-ristorante di elite, situato nel centro storico cittadino, allestito in una chiesa sconsacrata, la Kruisherenklooster (Chiesa Pastorale), appunto. Ma lasciando tutto com'era, sebbene si sia puntato su un design da 5 stelle. L'ingresso è sicuramente singolare, una cupola semisferica di rame che pare la bocca di un trombone. Ma le bellissime volte costolonate ci sono, con i loro affreschi, come ci sono gli altari laterali, presso cui sono allestiti salottini, dai quali ammirare anche preziosi affreschi parietali...Vi sono perfino i graffiti e le iscrizioni lasciate sui muri della ex-chiesa dai fedeli o dai pellegrini. Può capitare di essere seduti vicino ad una lapide seicentesca che faceva parte dell'edificio religioso o di consumare la colazione nell'abside, con le splendide vetrate gotiche a fare da sfondo! Mi ha fatto un po' effetto, devo dire ma bisogna pensare che la chiesa già nel 1700 era abbandonata; fu utilizzata come stazione di ricerca agricola e come deposito, fino a quando l'ha rilevata l'imprenditore limburghese Camille Oostwegel, proprietario della catena "ChâteauHotels" che comprende diversi alberghi di lusso e ristoranti in edifici storici nel Limburgo meridionale. Le camere sono 60 e occupano la parte conventuale del complesso. A richiesta, possono essere celebrati matrimoni nell'Hotel. La progettazione della luce del Kruisherenhotel, il concetto di tutta la zona ingresso e del chiostro sono di Ingo Maurer e per il resto di Henk Vos, due grandi artisti contemporanei.Il monastero pastorale risaliva al 1440, probabilmente su edificio precedente. La struttura esterna è molto ben conservata.

Ringrazio Rob Heckers per averci mostrato questa chicca che vale la pena di conoscere, se si è in visita alla città e ringrazio anche il personale che gentilmente mi ha concesso di fotografare la lussuosa struttura che, avrete intuito, è per vip.

 

 

 

Nella ex- chiesa dei Domenicani (Dominikanenkerk) è installat invece un Book-store gigantesco, con tanto di sala da the nell'abside di quella che doveva essere una splendida chiesa gotica!

 

          

           

            

 

 

Proseguendo la nostra visita di Maastricht siamo comprensibilmente affascinati dalle vie ordinate, dagli scorci sui canali, dalle costruzioni che Rob ci dice essere state costruite con la marna delle cave che abbiamo visitato. Vi sono tratti delle mura medievali che inaspettatamente staccano dalla modernità e catapultano in atmosfere remote e che ci piacciono molto, ma repentinamente ci si ritrova nuovamente nel vivace centro cittadino, con i suoi negozi, i tavolini dei bar all’aperto e palazzi eleganti. Davanti all’imponente chiesa sconsacrata dei Francescani (XIII secolo), possiamo guardare all’interno ma non entrare. Si tratta dell’Archivio Regionale Centrale del Limburgo.

 

 

Ecco un bellissimo mulino ad acqua che serviva una panetteria, è il Bisschopsmolen, situato sul ramo settentrionale del fiume Jeker (Stenenbrug 1).

Pensate che era già citato nell'XI secolo e appartenne a Goffredo di Buglione! Dopo la sua morte passò al principe-vescovo di Liegi, da qui il nome (Mulino del Vescovo). Attraverso il Bisschopsmolengang si arriva sul retro (datazione anteriore dal 1609), dove si può vedere la ruota del mulino ad acqua. Dal 2005 il mulino è stato ricostruito con il forno tradizionale e accoglie visitatori per mostrare come si svolge la catena contadino- panettiere, e si possono fare degustazioni di prodotti gustosi e sani.

 

 

Poco distante da Massboulvard , troviamo quella che Rob definisce la “sua chiesa” poiché è nato di fronte ad essa e l’ha frequentata fin da bambino. Si tratta della chiesa di Nostra Signora (Onze-Lieve-Vrouwwebasiliek). E’ un edificio stupendo che risale all’XI secolo, ma sorto -forse- su un tempio pagano? Secondo alcune fonti, sarebbe qui che San Servazio fondò una primitiva Cappella e, secondo altri, Carlo Magno. All’esterno colpisce l'aspetto austero simile ad una fortezza, con l’alta torre fiancheggiata da due “torricini” cilindrici. Tre finestre circolari disposte a triangolo attirano la nostra attenzione...L'ingresso alla Chiesa è sul lato destro ma si può accedere anche da quello sinistro, direttamente comunicante con la veneratissima Cappella mariana, nella quale è conservata la statua miracolosa della Vergine Maria chiamata “Stella del Mare” (Sterre der Zee). La statua risale al XV secolo e prende tale nome dall' episodio in cui il duca di Maastricht fu salvato da un naufragio dopo che ebbe invocato la Vergine. Tutti i battellieri della città ricorrevano a Lei per scongiurare i pericoli della navigazione e gli abitanti si sono sempre rivolti a questa Madonna per ottenere aiuto e guarigioni. A questa statua si attribuiscono diversi miracoli.

 

      Cappella della Vergine e, sotto, la statua Stella del Mare, Sterre der Zee)

 

 

La chiesa è stata anche importante perchè vi si conservavano i documenti cittadini, vi si svolgevano cerimonie con la consegna delle insegne ai magistrati.

Il pellegrinaggio dei fedeli a questo santuario mariano si susseguirono per tutto il 1500 e quando scoppiarono le guerre di religione tra cattolici e protestanti, anche questa chiesa venne saccheggiata. La statua, per difenderla da eventuali ruberie o distruzioni, subì diversi trasferimenti: in casa di un mugnaio, in un chiostro, in un convento a Wijk, presso i Francescani di Slavante, a Visé e infine a Tongres (attuale Tongeren, in Belgio). Il 16 ottobre 1675, da Tongres essa fece finalmente ritorno a Maastricht, in una festosa processione attraverso i villaggi di quella regione dei Valloni, e fu ricollocata nella chiesa dei Francescani, dove restò per quasi un secolo. Fu nuovamente nascosta durante l'occupazione francese post-rivoluzionaria (1794-1804); tornò definitivamente nella Basilica di Nostra Signora nel 1887. Nel 1912 venne incoronata e papa Pio X donò una corona tempestata di diamanti al Bambino che la Vergine tiene in braccio.

L'interno è immerso nell'oscurità, perchè la chiesa ha saputo conservare la sua impronta romanica, con numerose monofore. Navata e abside sono del XII secolo e vi si trovano due cripte romaniche. Possenti colonne con capitelli riccamente istoriati rapiscono il visitatore, che sarà ancora più meravigliato dalla scoperta del prezioso Tesoro della Basilica, che ospita reliquiari e urne, avori, ornamenti liturgici.

 

 

Mentre si visita la città si potranno osservare numerosi gruppi statuari che illustrano personaggi illustri o allegorici della soprendente città di Maastricht che, come abbiamo potuto vedere con i nostri occhi, è di eccezionale interesse ed è da mettere anche nella vostra prossima meta di viaggio!

 

            Il poeta Fons Olterdissen, rappresentato mentre insegna ai figli

 

                              

Piazza del Mercato. Statua di Pieter Minchelers, inventore dell'illuminazione a gas

      Pieke oet de Stockstraot, il "venditore di sapone" (per gli abiti dei minatori)

                                              I "giocatori di dadi"

 

 

                                                    

 

 

[1] A ovest della città sono stati scoperti resti di popolazioni neanderthaliane, molto più remote

[2] Il nome odierno Maastricht è composto da Maas=Mosa, tricht derivante dal latino trajectum (Passaggio sulla Mosa, per attraversare il fiume)

[3] illustra la storia naturale del Limburgo meridionale e vi si conservano oltre 550.000 reperti. La collezione comprende 11.000 specie.

 

(Autrice: Marisa Uberti; testo e foto non possono essere riprodotti senza autorizzazione dei rispettivi autori nè senza citazione della fonte)

Argomento: Conoscere Maastricht

Nessun commento trovato.

Nuovo commento