Lucerna: 10 luoghi imperdibili da visitare

                                                             (duepassinelmistero)

 

                 

 

Lucerna è la capitale del Cantone omonimo, e dà il nome all’omonimo Lago (più correttamente denominato Lago dei Quattro Cantoni). E’ una bellissima città che sa offrire ai propri turisti attrattive per esigenze diverse. E’ adagiata sulla sponda nord-occidentale del lago, all’uscita da esso del fiume Reuss. Il nucleo più antico della città sorge sulla riva destra del fiume, mentre la città moderna si è sviluppata sulla sponda opposta e in riva al lago. Il centro storico è costellato di edifici pregevoli come il Palazzo del Governo,  resti di fortificazioni, chiese e numerose case pittoresche, per lo più del XVI secolo. Ma iniziamo il nostro tour dei 10 luoghi più interessanti da conoscere, da uno dei più misteriosi e affascinanti, il Monte Pilatus, il più remoto rispetto agli altri siti che abbiamo visitato. Invitiamo a leggere il breve articolo a parte, perchè leggende straordinarie hanno fatto di questa montagna la più tenebrosa della Svizzera!

 

                        

 

La seconda attrattiva è costituita dalla  Wasserturm, la Torre dell’acqua, famosissima! Poco dopo essere sbarcati con il traghetto la si ammira emergere dalle acque del fiume Reuss. La torre ha forma ottagonale, è alta 34 m. ed è una superstite della trecentesche fortificazioni della città. Nel corso del tempo è servita come punto di riferimento per i barcaioli, fu impiegata come archivio, tesoreria, prigione e camera di tortura. Attualmente il piano di mezzo ospita i quartieri generali dell’Associazione Artiglieria Lucerna.

 

                                         

                             

E’uno dei monumenti svizzeri più fotografati e, insieme all’adiacente Ponte della Cappella rappresenta il simbolo della città. Il Kapellbrücke è il più antico ponte coperto d’Europa, risale al 1333 e anch’esso faceva parte della cinta muraria della città. E’inoltre il ponte in legno più lungo d’Europa con i suoi 204 m. Con la bella stagione viene adornato con una miriade di fiori che lo rendono irresistibilmente attraente.

All’interno del  ponte coperto si trovano delle tavole dipinte che rappresentano scene tratte dalla storia della Svizzera e di Lucerna, le biografie dei Santi Leodegario e Maurizio, patroni della città. I pannelli sono un centinaio e furono ripristinati dopo il disastroso incendio sviluppatosi nella notte del 17-18 Agosto 1993. Immaginiamo lo sgomento della popolazione nel vedere che il simbolo della loro città stava andando letteralmente in fumo! La tempestiva azione dei pompieri, schierati in massa per spegnere il focolaio, non servì ad evitare conseguenze disastrose. La maggioranza delle tavole dipinte che vediamo oggi  sono quindi copie degli originali di Hans Heinrich Wagmann, che aveva realizzato nel XVII secolo. Il ponte è stato rinforzato con pilastri in cemento e montato in soli otto mesi.

                         

                     

 

Il Ponte della Cappella raccorda idealmente il Teatro di Lucerna alla Cappella di San Pietro sul Rathaussquai.

 

     

 

Il quarto impedibile luogo da visitare è lo Spreuerbrücke (il Ponte dei Cereali), situato un poco più in basso sul Reuss. E’ anch’esso in legno e fu completato nel 1408 come parte delle fortificazioni cittadine. All’interno vennero aggiunte 67 tavole dipinte con il tema della “Danza Macabra”, eseguite tra il 1626 e il 1635 da Caspar Meglinger. Questo era l’unico luogo in cui la pula dei cereali e il fogliame potevano essere scaricati nel fiume (da qui il nome Spreuerbrücke). Nei pressi si ammira una delle cosiddette “chiuse ad ago” che, abbassate o alzate manualmente, regolano il livello delle acque del lago.

 

                         

                         

                          

 

Tra le attrazioni impossibili da evitare (e con grande piacere se ne viene rapiti!), menzioniamo doverosamente il Quartiere Vecchio della città, quasi da fiaba, caratterizzato da dimore storiche arricchite esternamente da affreschi, rigorosamente conservati. Si possono trovare soprattutto nelle seguenti piazze: Weinmarkt, Mühlenplatz, Hirschenplatz, Kornmarkt, su cui prospetta il Guildhall zu Pfistern. Quest’ultimo fu l’abitazione della famiglia Pfistern ed è riconoscibile per l’albero genealogico dipinto sulla facciata, con le armi della casata; è stato trasformato in un ristorante che serve specialità svizzere.

 

                 

 

Incamminandosi verso il lago, si vedrà facilmente la sagoma dei due alti campanili della Hofkirche, Chiesa Parrocchiale e Collegiata di San Leodegardo in Corte (detta anche St. Leodegar im Hof). Simbolo inequivocabile di Lucerna, questa facciata fu realizzata dopo che un incendio distrusse quella precedente (1633), di cui rimase soltanto la base. La consacrazione della nuova chiesa avvenne nel 1644. La torre settentrionale (sinistra) presenta, nella nicchia, una scultura del 1512 raffigurante Gesù sul Monte degli Ulivi circondato dai Discepoli dormienti, con i soldati che si avvicinano. L’atrio che precede l’ingresso è racchiuso dai due campanili e sulla pietra di congiunzione è raffigurato lo stemma di Lucerna e l’aquila imperiale; i due santi Leodegardo e Maurizio sono ritratti a fianco. La scultura dipinta dell’Arcangelo Michele è situata al centro. Nell’atrio si trovano cinque statue recuperate dall’incendio del 1633, mentre quella di San Clemente fu aggiunta in fase di ricostruzione. L’arenaria usata nell’edificio proviene dalla cava dove si trova, come vedremo, il famoso Leone morente. La Hofkirche sorge nel luogo dove era collocato un piccolo convento eretto tra il 735-’36, la cui chiesa era dedicata a S. Maurizio. Solo nel 1135 venne consacrata a S. Leodegardo e posta sotto la giurisdizione del monastero di Murbach (Alsazia). Rimase sotto quest’ultimo fino al 1291 quando, per sopraggiunte difficoltà finanziarie, l’abate dovette vendere la piazza e il convento agli Asburgo. Mal tollerata dalla popolazione, la dominazione asburgica venne pesantemente contrastata, anche perché Lucerna entrò nel patto della Confederazione elvetica nel 1322, unendo le forze tra contadini e borghesi, desiderosi di indipendenza. Nel XV secolo convento e chiesa vennero riscattati e posti in mano ai benedettini, e poi trasformati in canonicato laico. La bellezza esterna dell’edificio non si smarrisce all’interno, considerato il più significativo esempio di arte sacra tardo-rinascimentale della Svizzera. I lavori interni furono eseguiti dal frate gesuita Giacomo Kurrer  di Ingolstadt, mentre lo scultore fu Nicola Geisser di Schweinfurt. Il visitatore resta sicuramente abbagliato dai numerosi altari presenti, tra cui quello gotico di Maria morente, salvato dall’incendio del 1633,  sapientemente integrato nel lavoro baroccheggiante. Molto interessanti ed enigmatici i simboli centrali dei lati frontali degli altari.

 

      

        

            

 

Seguendo i cartelli che indicano Lőwenstrasse, raggiungiamo il pittoresco laghetto nel piccolo parco che ospita la caratteristica scultura del Leone Morente (Lőwendenkmal), una delle più conosciute al mondo. Qui si trovava la cava di arenaria, materiale usato per diversi elementi architettonici cittadini e la scultura stessa fu realizzata direttamente in questa pietra. Il luogo costituisce un’attrattiva molto gettonata, sia per l’incantevole atmosfera un po’ defilata dal centro storico, sia per la presenza della scultura, che commuove e rapisce. Il felino è ritratto nel momento della fine, il muso appoggiato sulla zampa destra, mentre la sinistra, sfinita, è rilasciata verso l’esterno della nicchia in cui si trova. Il Leone morente commemora un fatto storico: l’eccidio degli eroici soldati svizzeri che, nel 1792, combatterono al Palazzo de Le Tuilleries di Parigi in difesa del re Luigi XVI contro i rivoluzionari.

 

             

              

La settima attrazione che suggeriamo (poi l’ordine ciascuno lo stabilisce come preferisce) è a due passi dalla citata scultura, quasi un tutt’uno: si tratta dell’interessantissimo Giardino del Ghiacciaio, a cui abbiamo dedicato un articolo a parte (non perdetelo!).

 

               

 

Dirigiamoci ora verso Musegstrasse, per immergerci nella zona medievale di Lucerna, che un tempo era circondata da mura e da torri, di cui ne restano nove (quattro visitabili). Le Museggmauer sono le vecchie mura con le torri che costituivano l’antica fortificazione lucernese. Sono un pezzo fondamentale della storia della città, erette a partire dal XII secolo e in parte ancora integre (850 m di passeggiata nel passato). L’ingresso è libero e può iniziare dalla scenografica Zytturm, o Torre dell’Orologio, la cui facciata è caratterizzata da due giganti affrescati reggenti il quadrante di uno storico orologio (1535) che fin dalle origini ha sempre avuto il privilegio di suonare un minuto prima degli altri orologi pubblici di Lucerna, di cui è il più vecchio.

 

               

 

Un incaricato lo carica quotidianamente e questo ruolo è stato rivestito per cinquant’anni da Jörg Spöring, orologiaio cittadino. Egli collezionò altri nove storici orologi provenienti da diverse Torri della regione; tali reperti storici si possono ammirare all’interno della Zytturm, disposti sulle sei piattaforme scricchiolanti (il legno più vecchio risale al 1403).  La datazione di questi orologi è collocabile tra il 1550 e il 1900, documentando l’evoluzione di quest’arte nel tempo. Dai primi orologi realizzati in ferro dai fabbri, si passò infatti a quelli prodotti nelle manifatture orologiere e, dal XIX secolo, la loro produzione divenne industriale. Hanno nomi curiosi, come  Lieli, Horwer o Moosmatt …

 

                              

           

           

 

L’esposizione è aperta dalla primavera all’autunno. Dalla Zytturm si può passare comodamente, tramite un passaggio esterno balconato, alle altre tre torri, godendo della magnifica vista sulla città di Lucerna, sulle montagne circostanti e sul lago.

 

           

 

L’ultima attrazione che suggeriamo di visitare è il Wagner Museum (ma non disdegnate di leggere guide specifiche che potranno consigliarvi meglio in base alle vostre preferenze culturali, enogastronomiche o di shopping!). Noi ci limitiamo a darvi queste dieci indicazioni che rappresentano egregiamente le sfaccettature di questa romantica e vitale città svizzera, che vanta un’ampia selezione di Musei. Per visitare la Casa-Museo di Richard Wagner (1813-1883) bisogna portarsi  un po’ fuori dal centro, nella campagna presso la località di Tribschen, dove si trova l’incantevole podere in cui il celebre musicista visse sei anni, dal 1866 al 1872. Vi si può giungere sia in automobile, in bus o via lago (da aprile a ottobre di pomeriggio, scalo a Tribschen). In questa Villa circondata dal verde, Wagner compose molte delle sue opere ed è stata trasformata in un museo aperto al pubblico (per gli orari vedi sito ufficiale). La signorile dimora conserva documenti, lettere, foto, dipinti e partiture preziose che costituiscono un nutrito bagaglio della vita professionale e privata dell’artista. Al pianoforte, ancora intatto, Wagner compose anche un suo pezzo forte «Die Meistersinger von Nürnberg» (I maestri cantori di Norimberga) ma ancora oggi lo strumento a coda Erard è impiegato per concerti musicali. Oltre all'esposizione dedicata a Wagner, il museo ospita diverse mostre temporanee, che descrivono e presentano sotto una nuova luce gli aspetti relativi all'opera e al contesto di vita di Wagner. La struttura non è aperta in inverno. Un aneddotto racconta che  per il trentatreesimo compleanno dell'amatissima moglie Cosima, Wagner scrisse il poema sinfonico "L'idillio di Sigfrido" (nome del loro primogenito), scritto per manifestare il suo raggiunto stato di grazia sentimentale e domestica. La prima esecuzione privata fu proprio sulle scale di Villa Tribschen, il 25 dicembre 1870, di buon mattino, cogliendo di meraviglia e gioia Cosima, che stava uscendo a passeggio con il piccolo. L’artista visse anche in un altro luogo a Lucerna, prima di trasferirsi alla residenza di campagna, al centralissimo e lussuoso Hotel Schweizerhof, (Schweizerhofquai, 3), dove compose il terzo atto dell’opera “Tristano e Isotta”. Qui Wagner passò un lungo periodo con la sua amata Cosima von Bülow, che era già sposata. Divorziò dal marito soltanto quando nacque Siegfrid (6 giugno 1869), il figlio avuto da Wagner. Insieme si trasferirono poi a Tribschen e il 25 Agosto 1870 i due convolarono a nozze nella chiesa di San Matteo (Citykirche Matthäus), sposati dal reverendo Johann Tschudi. Il 4 Settembre di quell’anno nella stessa chiesa fu battezzato il figlio Siegfrid, che ebbe come “padrini” il re Ludwig II di Baviera (molto amico del musicista) e la contessa Caroline Waldbott-Bassenheim (il re non era però presente personalmente). Suggeriamo perciò di fare una visitina anche alla chiesa riformata (protestante) di San Matteo, lungo la centrale Morgartenstrasse, 16 a Lucerna. Sito ufficiale: www.refstadtluzern,ch

 

                   

 

E se non ricordiamo male Richard Wagner era un filo-Massone e di simboli in odore di massoneria ne abbiamo individuati diversi in città, dove esiste tutt'ora una Loggia (Fiat Lux), in Murbacherstrasse, 15.  Risultano attive 86 Logge in Svizzera, in tutti i Cantoni. Fanno capo alla Gran Loggia Svizzera Alpina fondata nel 1844, la quale riunisce tutte le logge massoniche elvetiche. Simboli, ermetici od opportunistici, occhieggiano un po' ovunque per le vie del centro storico e non solo. Basta un po' di attenzione e dai palazzi vedremo protrudere "Green Men", faccioni caricaturali, dipinti che raccontano di elisir e trasformazioni, sigle, numeri e soggetti forse decifrabili dai soli...iniziati.

 

            

E adesso ripartiamo per vedere anche altre bellezze del Canton Lucerna, rimanendo sul Lago dei Quattro Cantoni...

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