LA ROCHELLE E I TEMPLARI

                                                                 (Marisa Uberti)

                                       

 

  • La posizione geografica: il Pertuise d'Antioche

 

La Rochelle è una splendida città posizionata sulla costa atlantica occidentale della Francia, situata alla stessa latitudine di Montreal in Canada e le isole Curili in Russia.

Molte volte l’abbiamo menzionata, in questo sito, in relazione ai Templari, che qui avevano un importantissimo porto. Alcuni autori hanno sostenuto, nel corso del tempo, che da questa località le navi templari partissero alla volta dell’America, dove trovavano argento e metalli preziosi da portare in Europa. Altri sostengono che, poco prima dell'ordine di arresto di tutti i Templari di Francia (per ordine del re Filippo il Bello, il 13 ottobre 1307), diciotto navi con a bordo alcuni cavalieri del Tempio si sarebbero allontanate dal porto de La Rochelle per raggiungere la Scozia e il Portogallo, ma di questo parleremo in una apposita sezione approfondita.

E’ ben risaputo invece che da La Rochelle partivano le flotte navali per le esplorazioni del continente americano a partire dal XVI secolo, con l’instaurazione della Nuova Francia (colonialismo) e le sue conseguenze (tratta degli schiavi neri, i contatti con gli Indios, la Via verso l’oro della California del 1848), un periodo storico che è molto ben condensato nel Museo del Nuovo Mondo, installato nel palazzo Fleuriau (XVIII sec.). sulla via omonima, a La Rochelle, cui abbiamo prossimamente vorremmo dedicare un'articolo (lo merita).

Come mai i Templari avevano fatto de La Rochelle il loro porto sovrano, si potrebbe domandarsi? Un po’ fuori mano  per andare in Terrasanta, per raggiungere la quale si doveva scendere fino allo Stretto di Gibilterra e dunque entrare nel Mediterraneo, da lì percorrere un lunghissimo tragitto fino alle coste dei Luoghi Santi. Quando abbiamo visitato la meravigliosa Marsiglia, nella Francia costiera meridionale, abbiamo visto come  l’Ordine del Tempio avesse un importate porto, di cui detenevano il controllo. La città era chiamata "il porto occidentale dei Templari" ma a quel tempo, Marsiglia non faceva parte del regno di Francia (in cui rientrò nel 1481), ed era governata dai duchi di Provenza. Per potere avere uno sbocco sul mar Mediterraneo, il re di Francia Luigi IX (con l’aiuto di Templari e Giovanniti) aveva fatto costruire, nel XIII secolo, la città-fortezza di Aigues-Mortes, ad un centinaio di chilometri a nord di Marsiglia. Attraverso un canale scavato appositamente, la città- fortezza venne collegata al mare. 

La Rochelle, per la sua posizione, la conformazione naturale del suo vecchio porto, il clima mite, è sempre stata al centro dell'attenzione delle flotte navali. Le tre torri de La Rochelle, facenti parte del suo sistema difensivo militare fin dal Medioevo, controllavano quello che è noto come il "Pertuis de Antioche" o "Passaggio di Antiochia", chiamato anche "apertura d'Antiochia" e in latino "Fretum Antiochenum". E' uno stretto marittimo fra la Rochelle e la città di Rochefort, che separa l'Île de Ré  da l' Ile d'Oleron. Il nome "Pertuise d'Antioche" deriverebbe dal fatto che il profilo del litorale assomiglia a quello del litorale della zona nord-orientale del Mar Mediterraneo, tra Cipro, la Siria e la Turchia, che ha la famosa antica città di Antiochia al suo centro. Il Pertuis d'Antioche era già attivo in epoca romana, quando vi transitava la via commerciale del sale e del vino. Nel Medioevo fu sempre un passaggio determinante e conteso, che fu teatro di scontri navali tra l'Inghilterra e la Francia. Durante le guerre napoleoniche i francesi fortificarono ulteriormente la zona, in particolare con la costruzione del Fort Boyard. Dopo la sconfitta di Waterloo, Napoleone cercò di fuggire negli Stati Uniti d'America dal Pertuis d'Antioche, ma dovette arrendersi alla marina inglese, che bloccava l'area (e finì in esilio a Sant'Elena). Durante la II guerra mondiale, i tedeschi occuparono la costa e la fortificarono. Costruirono una grande base sottomarina a La Rochelle, che ancora oggi esiste (venne usata come set per il film storico sottomarino Das Boot).  I tedeschi de La Rochelle si arresero solo alla fine della Guerra...

Il Pertuise d'Antioche è stato anche luogo di numerosi naufragi.

La Rochelle fu certamente abitata da epoche antiche; al tempo dei Galli dovevano esservi piccoli insediamenti abitativi ma la fondazione “storica” della città si fa risalire al X secolo d.C. E’ nel Medioevo che essa conobbe espansione e fama, soprattutto dovuta ai Cavalieri Templari, coi quali l'impianto portuale divenne il più importante lungo la costa atlantica grazie ai commerci, soprattutto di vino e sale.

 

  • "La metropoli eretica"

Così la chiamava il cardinale Richelieu, nemico accerrimo della popolazione di religione protestante, che aveva la sua piazzaforte a La Rochelle dal 1570.

 

Fig. 1: la croce ugonotta, ispirata all'emblema dell'Ordine del Santo Spirito (secondo alcuni, di derivazione Templare). La Rochelle fu caratterizzata da un secolo di idee riformate, tanto che esiste tutt’oggi il grande Tempio Protestante (fig. 2), che è anche sede museale. La Rochelle subì un purtroppo celebre assedio (Le Siège de La Rochelle), che fu narrato nel romanzo I tre moschettieri di Alexandre Dumas, ma non solo, venne immortalato in dipinti, su monete, e più recentemente, in film. Venne assediata da chi e perché? Le truppe del re Luigi XIII e gli ugonotti (=calvinisti, protestanti) si scontrarono corpo a corpo tra il 1627-’28 a La Rochelle. L’antefatto risaliva al tempo di Enrico IV di Francia, che aveva concesso agli ugonotti  (per porre termine delle sanguinose Guerre di Religione, 1562-1598) ampi diritti, tanto che la città era ben presto diventata il centro della loro flotta, molto resistente al governo centrale. In quel periodo, La Rochelle era tra le più popolose città francesi, con 30.000 abitanti. Quando però Enrico IV venne assassinato, salì al trono Luigi XIII, sotto la reggenza della madre Maria de’ Medici, dalle connotazioni fortemente cattoliche. I Protestanti, appoggiati dalla popolazione, si dimostrarono particolarmente organizzati contro i reiterati tentativi delle truppe reali di sconfiggerli. Uno dei principali avversari degli ugonotti fu il cardinale Richelieu. Altre nazioni andarono in aiuto chi della Corona francese chi della città de La Rochelle, che dopo 14 mesi di assedio dovette arrendersi, venendo meno l’aiuto degli inglesi; gli abitanti erano ridotti a soli 5.000, i protestanti persero tutti i diritti territoriali, politici e militari, conservando solo (fino a Luigi XIV) - in forza dell’ Editto di Nantes (1598)- una certa tolleranza religiosa da parte dei cattolici, che poi venne abolita nel 1685 con l’Editto di Fontainebleau. L’assedio de La Rochelle costituì il simbolo del potere regale in Francia e una forte dimostrazione delle potenze cattoliche. Ma le persecuzioni contro gli Ugonotti portarono questi ultimi ad emigrare in altre nazioni; siccome erano cervelli sopraffini e si intendevano di economia e commerci, la Francia perse una componente fondamentale e il regno impegò parecchio tempo per risollevarsi. C'è chi dice che tale abilità nell'amministrare gli affari derivasse da quella dei Templari, mai del tutto scomparsi (infiltratisi in altri ordini), specialmente in altri stati. Agli Ugonotti emigrati oltreoceano era stato proibito di stabilirsi nella Nouvelle-France, un'area del Nord America che i francesi avevano colonizzato a partire dal XVI secolo, così si insediarono nelle 13 colonie inglesi americane. Gli Ugonotti fondarono New Rochelle (Contea di Westchester, NY), in omaggio alla loro roccaforte di La Rochelle in Francia; un sobborgo di New York sulla Staten Island è stato chiamato "Huguenot", in loro ricordo.

 

                                               

                                               Fig. 2. Il Tempio Protestante de La Rochelle

 

  • I Templari a La Rochelle

 

La Rochelle si trova nella regione Poitou-Charentes (dipartimento Charente-Maritime); al tempo dei Templari il “Poitou” (più tardi appellato “Aquitania”) era una provincia che inglobava un territorio molto vasto, che andava da Bordeaux fino al limite settentrionale della Bretagna.  La città-capo di questa provincia era Poitiers, dove soggiornava il Precettore d’Aquitania. Quando parliamo di “province”, in ambito Templare, dobbiamo ricordare che esse erano suddivisioni dei diversi stati da loro posseduti; la provincia templare raggruppava i “baillies” (bailati) e le semplici case dell’Ordine (Mason). I bailati erano delle case più importanti o più antiche delle altre; la gestione dei bailati e delle case era affidata ad un precettore (il termine Commandeur, di origine ospitaliera, comparve solo nel XIII secolo). Ad aiutare il precettore, vi erano i fratelli (frères) che risiedevano nelle case dell’Ordine. Al di sopra del precettore, stava il Maestro Provinciale, chiamato precettore di provincia che era direttamente subordinato al Gran Maestro. Quest’ultimo, per poter esercitare una sorveglianza adeguata sulle varie province templari, si poteva avvalere dei visitatori, che agivano in suo nome. Conosciamo i nomi dei precettori del Tempio in Aquitania, dal 1141 al 1308, anno in cui il Tempio fu sospeso in attesa di giudizio papale, dopo l’arresto in massa di tutti i Templari di Francia avvenuto, come sanno ormai tutti i nostri lettori, il 13 ottobre 1307, per ordine del re Filippo il Bello.

Tuttavia non sappiamo quando i Cavalieri del Tempio si insediarono esattamente a La Rochelle; si ritiene nel 1130, data corrispondente alla loro comparsa non lontano da qui (sulle coste del Basso-Poitou). Dai documenti si sa che nel 1139 Eleonora d’Aquitania, moglie del re Luigi VII, donò ai Templari due mulini de La Rochelle, varie proprietà ed esentò dalle tasse le merci che trasportavano per loro uso (privilegi che il sovrano consorte confermerà quello stesso anno). Nel 1145 esisteva già una casa del Tempio, e conosciamo il nome di un cavaliere templare, Foucher.

Eleonora d’Aquitania sposò in seconde nozze, il re d’Inghilterra Enrico II, il quale accordò nuove franchigie all’Ordine del Tempio de La Rochelle, autorizzandolo pure alla costruzione di un forno sul luogo che la regina aveva donato loro. Il figlio di Enrico II ed Eleonora, Riccardo Cuor di Leone, divenuto re d’Inghilterra, confermò nel 1189 le donazioni e le franchigie concesse dai suoi genitori. Così sarà sempre anche in seguito: i Templari ricevettero donazioni e privilegi dai sovrani francesi e inglesi, dai duchi d’Aquitania, dai signori locali, dai borghesi rocellini e anche da semplici persone comuni. La casa del Tempio divenne un bailato (Baillie de La Rochelle), che aveva autorità su altre case templari situate nel territorio dei Pays d’Aunis.

Una cosa importante da ribadire è che i Cavalieri Ospitalieri (i Giovanniti, più tardi divenuti Cavalieri di Malta) si stanziarono a La Rochelle nel 1188, ma stabilendosi nel quartiere Saint-Jean-du-Pèrot, dove c’era la loro Commanderia, che non è da confondere con i possedimenti dei Templari. Soltanto alla soppressione di questi ultimi (1313), i Giovanniti incamerarono i beni che erano loro appartenuti.

Dal 1139 al 1308 i documenti ricostruiscono la storia dei Templari a La Rochelle, per fortuna. Così possiamo sapere che la casa che avevano fungeva da banca a tutte le altre case dell’Ordine in Aquitania.  Non era una casa rurale che era normalmente impostata sul modello della grangia monastica, ma una casa di città, però entrambe le tipologie avevano lo scopo di raccogliere elemosine e redditi derivanti da beni per mantenere il potenziale militare dei Templari in Terra Santa e dove lo richiedeva la difesa della cristianità. A La Rochelle si imbarcavano pellegrini, truppe e approvvigionamenti per la Terra Santa.

 

                        

Fig. 3. Il Vieux Port de La Rochelle, oggi (a destra la Torre della Catena e, a sinistra, quella di St. Nicholas. In lontananza, sulla destra, si intravvede la guglia della Torre della Lanterna).

 

Come abbiamo detto poc’anzi, essendo divenuta bailato, vi aveva sede un precettore con un ruolo molto importante. Conosciamo i nomi dei Commandeurs (dal 1190 al 1308); uno di essi, Pierre de Liège (anche Daulege o dau Lege) ricoprì l’incarico dal 1265 al 1269, ne conosciamo il sigillo, che reca inciso il suo nome, anche se frammentato: FRIS:PETR […] DAVLEGE. Egli morì tra gennaio e marzo 1269 e fu inumato nel coro della chiesa del Tempio de La Rochelle. La cosa importante è che la sua lastra tombale (fig. 4) fu rinvenuta durante gli scavi dell’area il 26 maggio 1982 e oggi è possibile vederla esposta nella prima Cappella a sinistra della cattedrale di San Luigi a La Rochelle.

 

                                           

     Fig. 4. Lastra tombale del precettore Templare Pierre de Liège, conservata nella cattedrale

 

Il precettore del Tempio de La Rochelle rivestiva funzioni di grande rilevanza: assumeva impegni con il re di Francia e d’Inghilterra per tutta la provincia di Aquitania, si occupava, come intermediario, dei prestiti e dei crediti reali, dei signori e dei borghesi rochellini. Si occupava inoltre del movimento di fondi tra la provincia e il tesoriere del Tempio di Parigi. E’ innegabile, pertanto, quali ricchezze si trovarono a maneggiare i Templari; proprio questa ingente ricchezza ha fatto però talvolta “favoleggiare” che fosse dovuta alla scoperta di metalli preziosi in America, da parte dei Templari, cosa che però gli storici spiegano appunto attraverso le operazioni che abbiamo appena visto.

I Templari possedevano varie case, fattorie, veri e propri feudi a La Rochelle; possedevano almeno otto mulini nel XIII secolo (sul Canale Maubec), altri due sulla Verdière, numerose rendite su diverse case, sia in città che fuori. Quando la missione principale dell’Ordine venne meno (quando cioè vi fu la disfatta di Acri nel 1291, che comportò l’abbandono della Terra Santa), i Templari continuarono comunque ad incamerare beni e rendite, con motivi diversi, ma anche in vista di una ipotetica nuova crociata in Terra Santa. Furono queste ricchezze ad ingolosire il re Filippo il Bello, che era tra l’altro loro debitore, e fargli decidere –con un pretesto- di sbarazzarsi di un Ordine diventato scomodo. Nel 1306 il sovrano aveva espulso gli Ebrei per incamerare i loro beni; l’anno seguente diede ordine di arrestare tutti i Templari, sperando di poter fare lo stesso (impadronirsi delle loro immense ricchezze), a vantaggio della Corona di Francia.

 

  • Il quartiere del Tempio de La Rochelle

 

E’ innegabile che una delle prime cose che abbiamo fatto, dopo aver preso una visione generale della città, è stata quella di andare a cercare le tracce del quartiere dei Templari, aiutati dall’acquisto in loco di un piccolo ma validissimo libro (“Les Templiers de La Rochelle” di Jean-Claude Bonnin, Alain Thomas Éditions, 2011), per poterci orientare. Al di là dei toponimi ancora in essere, nulla più rimane fisicamente apprezzabile. Gli storici concordano nel sostenere che è impossibile ricostruire il piano originario degli edifici della Commanderia che, in seguito alla soppressione dell’Ordine Templare, passò ai Giovanniti (1313 fino ai giorni nostri).

Portiamoci dunque nel “Quartiere del Tempio”, che si può grosso modo circoscrivere attorno ai seguenti toponimi: Rue de Temple, Petit Rue de Temple, Cour de la Commanderie, Cour du Temple, Rue des Templiers. Facilissime da trovare tutte, in particolare le prime due, poiché si percorrono quasi obbligatoriamente, passeggiando nel centro storico. L’una confluisce nell’altra e sono oggi vie deputate allo shopping, al turismo di massa. Soltanto con occhi un po’ più ricercati si possono scorgere poche (e quanto autentiche?) reminescenze medievali, che forse di medievale non hanno nulla.

 

              

                                             Fig. 5. La Cour de la Commanderie oggi

 

Nella Cour de la Commanderie (fig. 5) vi sono abitazioni; una grossa croce sulla pavimentazione salta subito all’occhio (moderna, potrebbe rifarsi alla proprietà dei Cavalieri di Malta?), mentre un frammento del muro nord dell’antica cappella templare ci restituisce uno scudetto contenente una croce templare (purtroppo il muro è stato tamponato rovinosamente da qualche anno), figg. 5a-5b (dettaglio).

 

                                                     Figg. 5a e 5b

 

Nei pressi si trovava la cosiddetta Tour du thrésor du Temple dove si conservavano gli archivi della Commanderia. Purtroppo l’ultima vestigia romanica (costituita da una finestra della cappella dei Templari) ha perso- con i restauri- ogni aspetto originario… Attraversata la Cour de la Commanderie, passando sotto un breve tunnel pedonale, si sfocia sotto i portici medievali (e da qui, naturalmente, si può percorrere in senso inverso il percorso, badando però ad individuare il cartello e la lapide segnaletica (fig. 6) e, in questo tratto dei vivacissimi portici, non è scontato riuscirci. Il suggerimento è di recarsi sul posto di prima mattina, quando il centro storico è ancora vuoto di persone, si può circolare liberamente soffermandosi con calma a leggere i nomi delle vie, ad ispezionarsi angoli, portali, eventuali simbolismi… Inoltre, proprio nell’area dell’antica chiesa templare, se ci si attarda e si va in loco un po’ più tardi (le 9.30 del mattino, ad esempio), i bar espongono i tavolini (almeno d’estate), e diventa più difficile anche fotografare.

 

                            

         Fig. 6. Epigrafe antistante la Cour de la Commanderie (dalla parte dei portici di Rue de Palais)

 

  • Notre-Dame du Temple

 

I primi scavi nell’area dell’antica chiesa dei Templari vennero eseguiti nel 1855 e nel 1879, quando venne indagato il cimitero che la circondava, portando alla luce pietre tombali del XII secolo che recano incisi diversi soggetti (vegetali, scudi, cerchi, croci, etc.), del XIV, XV e XVI secolo. Da segnalare: la lastra tombale di Loys Quélin (mercante borghese rocellino fattosi religioso ospitaliero, che aveva donato, nel 1493, i propri beni all’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme) e di  Pierre Jourdain, vissuto all’inizio del XVI secolo, signore di Bonnemie en Oléron. Ma venne scoperta anche una mastodontica lastra tombale raffigurante tre personaggi (fig. 7) e che si può vedere nella cattedrale di San Luigi: miracolosamente integra, mostra le figure di due uomini (uno deceduto nel 1373 e l’altro nel 1375) e di una donna (al centro): Goffryon Géraut, Allis Amorie, Jehan de Tournay. Sotto i loro piedi vi è un cagnolino, per ciascuno. Le figure sono composte entro un’architettura gotica. Tutti e tre hanno le mani giunte; l’uomo di sinistra indossa un mantello, la donna ha un rosario pendente dal polso sinistro, l’uomo di destra ha un mantello corto che lascia vedere una veste da cavaliere, completa di cintura e una spada, con la punta rivolta verso il basso. Sopra la sua testa vi è uno scudetto probabilmente araldico, che ne qualifica la casata. Nella cornice esterna corre l’epitaffio; le figure del Tetramorfo sono inscritte nei quattro tondi posti agli angoli dei lati della lastra stessa.

 

               

Fig. 7. La mastodontica lastra tombale dei tre personaggi (cattedrale de La Rochelle); a sinistra si trova quella di Pierre de Liège, a sinistra la parte superiore di una tomba del XII secolo, tutte ritrovate nell'area della chiesa dei Templari

 

Oggi quell’area non è più possibile indagarla perché giace sotto la strada. Ma da campagne di scavo condotte tra il 1982 e il 1984 sono emerse diverse epoche di costruzione attinenti all’amministrazione dei Cavalieri Templari, poiché i Giovanniti - cui il complesso passò successivamente- non vi apportarono grosse modifiche.  Con gli scavi, vennero demolite le case sorte nel secolo precedente sullo spiazzo dell’antica navata, che erano ormai vetuste e pericolanti per la città; vennero alla luce così le vestigia del coro della cappella della prima epoca (XI –XIII sec.). Sappiamo che un documento del 1139 (Bolla papale di Innocenzo II) permetteva ai Templari di costruire degli oratori nelle loro case. Ma non si è capito a quale epoca possano risalire i resti di una fondazione di un primo coro (forse dell’enigmatica “Cappella della Maddelena” di cui parlano alcuni testi tardivi?).

In un secondo momento (1140-1170) venne eretta una grande chiesa romanica, a croce latina con una lunga navata terminante con un abside semicircolare, orientata a est, e due absidiole laterali anch’esse semicircolari, e un  transetto. Mentre oggi passeggiamo in Rue des Templiers non possiamo certo immaginare che un tempo, qui, ci saremmo trovati proprio nel transetto della chiesa del Tempio!

 

                          

Fig. 8. Ricostruzione dell'abside centrale e delle due absidiole semicircolari, nel luogo dove sorgeva Notre-Dame du Temple. Dalle loro dimensioni si intuisce come le dimensioni dell'edificio dovessero essere ragguardevoli

 

Mentre la sagoma delle tre absidi è stata ricostruita (fig. 8) e ci consente di capire dov’era posizionata la parte orientale della grande cappella, seguirne il tratto che costituiva la navata (oggi coperto da edifici, tra cui un bar), che va a confluire a ridosso della Cour de la Commanderie. Sul lato nord si trovava un portale strombato ad arco a tutto sesto, sovrastato da una monofora (vi erano tre monofore sulle pareti laterali, e una per ciascuna abside, almeno questa è la ricostruzione fatta dagli archeologi, comparando l’edificio con altre chiese dei Templari che si sono meglio conservate, in città vicine,). Un doppio campanile a vela era posto sul braccio settentrionale del transetto.

Attorno al monumento si estendeva un cimitero, come hanno dimostrato gli scavi, con tombe ancora in posto, le quali hanno permesso di capire come si svolgevano i riti funerari locali. C’erano uno o due vasi di terracotta, in uno si metteva l’acqua benedetta e nell’altro l’incenso; in una tomba è stato trovato un denaro d’argento, messo in relazione al pagamento del passaggio nell’aldilà. La datazione delle diverse sepolture è compresa tra XII e XIV secolo. Sono venuti alla luce numerosi reperti interessanti, come frammenti di pietre tombali recanti diverse tipologie di croci; tali reperti archeologici sono dislocati in vari luoghi de La Rochelle, sfortunatamente. Alcuni sono conservati nel Museo d’Orbigny-Bernon (fig. 9), che al momento della nostra visita non era accessibile perché la sede sta per essere trasferita altrove; una parte dei reperti sono nella cattedrale (come abbiamo detto più volte), altri nei Giardini della Biblioteca Municipale, all’interno del Grosse-Horloge, e altrove.

 

            

Fig. 9. L'ingresso del Museo d’Orbigny-Bernon, che è chiuso al pubblico per trasferimento delle collezioni

 

Una terza fase costruttiva (metà del 1200) comportò la distruzione della parte absidale per far posto ad un coro più grande a tre navate su crociere ogivali, ma non si conosce la ragione di questi lavori. Da alcuni rilievi, si è dedotto che la cappella dovesse essere interamente affrescata.

Al centro di questo nuovo coro venne sepolto un personaggio importante per quella comunità templare, il precettore Pierre de Liège (+ 1269), di cui abbiamo parlato prima. Forse fu proprio lui a commissionare quei nuovi lavori? Oppure fu un altro fratello Pierre, cappellano e precettore nel 1261? La lastra tombale (fig. 4), come già accennato, si trova esposta nella cattedrale. Essa è pesante 1.300 chili, è lunga due metri e 30 cm, è larga un metro e 02 centimetri e ha uno spessore di 30 cm. E’ in calcare bianco e fungeva da coperchio per la sepoltura; gli interstizi delle sculture che presenta superiormente erano originariamente riempite di colore nero (cornice e figura) e in rosso (epitaffio e dragoni), pigmenti che non si vedono più.

 

Fig. 10: particolare della croce incisa sull'abito del precettore. Il Commandeur è raffigurato disteso, con le mani incrociate sul petto; indossa il manto dell’Ordine e, sulla parte sinistra, è incisa una grande croce (che non è “patente”, fig. 10). Il volto non è più distinguibile nei particolari ma la cosa strana è che l’unico occhio che si vede, il destro, è aperto. La testa è inquadrata da un' architettura a ogiva; ai lati del volto si trovano due dragoni. Al di sopra dell’inquadratura a ogiva, si notano degli edifici: che cosa rappresentano? Sembrano due torri e, al centro, una caseggiato lineare (la città de La Rochelle a quel tempo?). Sono stati anche interpretati come la rappresentazione della “Gerusalemme Celeste”. I piedi non sono più visibili ma le descrizioni ci informano che ai piedi del defunto ci sono altri due dragoni affrontati.  Normalmente ai piedi stanno dei cagnolini, su questa lastra funeraria abbiamo invece due dragoni che, sommati ai due posti ai lati della testa, fanno quattro. Come mai? Il drago, in alchimia, ha un significato ben preciso, che più volte abbiamo esplicitato. Su tutto il bordo corre un’iscrizione:


+DE LEGIO NATVS FRATER PETRVS HIC TVMVLATVS

+ESTO INVITE CVMPLEBIT TEMPORA VITE

+ANNO MILLENO B[IS] CENTENOQVE VICENO

+TER CVM [OCTAV]O TVMULO [IN] HOC SITVS APTO

 

Un reperto sicuramente interessante e da non perdere, se si è a La Rochelle. Tanto più che, nella stessa Cappella della cattedrale dov’è conservata, si possono vedere altri reperti, come abbiamo detto.

Le nuove modifiche edilizie richiesero nuove fondazioni, ma in tal modo un certo numero di tombe del cimitero si ritrovarono incastrate sotto i muri nuovi; gli scavi hanno rimesso in luce anche una fossa scavata nella terra, usata come fossa comune. La cappella di Notre-Dame du Temple era mantenuta in funzione da un cappellano, aderente all’Ordine del Tempio; l’elenco dei cappellani conosciuti è pervenuto fino a noi, anche se incompleto (parte dal 1190 fino al 1301).

Una quarta fase edilizia interessò la chiesa dopo l’epoca templare, con l’arrivo dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme. Probabilmente furono loro ad erigere il campaniletto e certamente sappiamo che nel 1670 venne realizzata una piccola cappella dedicata a Saint Jean, commissionata dal commandeur de Brienne. Essa sorgeva su una porzione dell’antica navata della chiesa dei Templari (i Giovanniti avevano, nel 1607, ceduto alcune parti al comune ma non quella dove sorse la cappella di San Giovanni, che comunque nel 1788 era già crollata).

Al tempo della gestione degli Ospitalieri (1313 in avanti) ogni abside della cappella di Notre-Dame du Temple aveva un altare. Tra i reperti fittili, gli archeologi che scavarono l’area tra il 1982 e il 1984 trovarono, nei pressi dell’altare meridionale (dedicato alla Vergine Maria) una statuetta policroma, mutila, di Vergine allattante il Bambino, datata al XIV secolo; l’altare maggiore (in preziosi legni dorati e intarsiati con scene della Passione di Cristo) era situato su un podio di tre gradini mentre l’altare di settentrione ha restituito una piccola insegna di pellegrinaggio con l’effigie dell’Arcangelo Michele che sovrasta la conchiglia di San Giacomo (abbiamo parlato di queste insegne occupandoci dell’abbazia di Mont-Saint-Michel in Normandia), per cui gli studiosi hanno pensato che l’altare potesse essere dedicato o a San Michele o a San Giacomo, anche perché è stata scoperta una nicchia che conteneva una statuetta frammentata policroma di Saint-Jacques.

Nel 1562 si verificò il primo atto di vandalismo nell’ambito della querelle religiosa che vide contrapporsi il cristianesimo cattolico a quello protestante. I documenti tramandano l’episodio, informandoci che a quel tempo la chiesa (che era nota ancora come Chiesa del Tempio) era gestita dalla Confraternita della Purificazione di Notre-Dame. L’edificio venne saccheggiato e spogliato con forza e violenza di armi; andarono perduti arredi, carte, ornamenti, lampadari, libri, e altri oggetti appartenuti alla Confraternita. I Giovanniti rimisero a posto la chiesa nel 1564. Nel 1568, però, gli edifici religiosi della città furono demoliti per ricavare materiale da costruzione per le nuove fortificazioni, e la cappella della Commanderia fu rovinata, rimasero soltanto dei muri che furono immortalati in un disegno del 1627. Con la Rivoluzione francese, i beni religiosi vennero confiscati e venduti; la vecchia chiesa del Tempio con le sue restanti  pertinenze vennero acquistate da un mercante de La Rochelle (Chambon). Qualche decennio dopo (1810 e ancora nel 1845) si ipotizzò di erigere un teatro, su quel luogo, altri invece avrebbero voluto una piazza circolare. Al tempo di Napoleone, si ricordava ancora l’antica chiesa del Tempio e, nel 1856, si citava ancora un frammento di muro settentrionale della navata il quale- come abbiamo rammentato prima- esiste tutt’oggi in una piccolissima porzione.

 

 

 

La grande epopea dei Templari non ha lasciato molte tracce in situ, agli occhi del visitatore, tuttavia nei toponimi perdura la memoria, e gli scavi hanno restituito i reperti che hanno ripreso a parlarci di loro.  Assicuriamo che è emozionante trovarsi lì ed aggirarsi nel quartiere in cui loro vissero, intessendo rapporti con le più grandi potenze dell'epoca, gestendo ricchezze ingentissime, amministrandole con perizia. Con fatica possiamo immaginare come fosse la maestosa chiesa di Nostra Signora del Tempio, ma percorrendo quelle vie sembra di sentire riecheggiare i rituali, o di vedere le scene frettolose che dovettero accompagnare i frangenti dell'arresto dei Cavalieri il 13 ottobre 1307.

Lasciamo il quartiere e ci dirigiamo alle Torri, splendidi baluardi dell'antico sistema difensivo della città. Dalle terrazze lo spettacolo è unico: gli occhi sono abbagliati dal sole all'orizzonte, che sembra far cadere nell'oceano tante piccole pepite d'oro. Il Canada, al di là di questa immensa distesa d'acqua, si trova alla stessa latitudine de La Rochelle e ancora non abbiamo dipanato la matassa dei favolosi quanto leggendari viaggi americani dei Templari! La marea si alza e si abbassa, scoprendo e ricoprendo verità, come accade ai misteri che accompagnano la storia templare.


 (Autrice: Marisa Uberti, pubblicato in dicembre 2014)

 

 

Argomento: LA ROCHELLE E I TEMPLARI

Maria | 31.12.2014

Marisa, con il trambusto del premio mi è sfuggito questo stupendo articolo. Un cameo dei tuoi:-)))

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cosajell@tin.it | 05.12.2014

Templari

Michele | 04.12.2014

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