Il borgo di Ostia antica: cosa vedere

- Iniziamo la visita
Il primo approccio con il nucleo storico è avvenuto con un albero, un grande leccio situato in piazza Gregoriopoli, un vero monumento naturale a presidio del borgo rinascimentale, al quale è stato rifatto recentemente il look, alleggerendolo dei pesanti rami che lo stavano rendendo pericoloso. Siamo venuti a sapere soltanto in un secondo momento, documentandoci, che in questa piazza venne alla luce, nel 2006, una tomba a colombaio del I secolo dopo Cristo molto ben conservata, durante lavori di riqualificazione dello spazio. Il colombario fa parte della grande necropoli che si estende in tutta questa parte di Ostia Antica, ma il suo valore dipende soprattutto dal buono stato di conservazione sia del manufatto che dei resti che custodiva; doveva essere musealizzato in situ, ovvero coperto con materiale trasparente per permetterne la visione ma il progetto non è stato attuato e il manufatto giace sotto la piazza, ricoperto di terra, dopo essere stato esaurientemente studiato nel 2007 [1]. 




- La chiesa-cattedrale di S. Aurea
Ci troviamo davanti a un edificio che non è soltanto una struttura architettonica ma rappresenta un' istituzione millenaria, tra le più antiche diocesi della cristianità, "la prima fra le suburbicarie e seconda solo a Roma, come si ricava da 'Italia Sacra', la monumentale opera storica dell'Abate cistercense Florentino Ferdinando Ughello. Al Vescovo di Ostia spettava la prerogativa di consacrare Vescovo l'eletto Romano Pontefice, quando ancora non avesse ricevuto la dignità episcopale, e di ungere l'imperatore. Perciò gli spettava il diritto del Pallio, che fino al IX secolo era quasi esclusivo del Papa. Su queste distinzioni abbiamo anche l'autorevole testimonianza di sant'Agostino. Dal 1587, infine, per decisione del Papa Sisto V, Ostia è la sede assegnata al Cardinale Decano del Sacro Collegio; sarà utile ricordare che ben dodici Vescovi di Ostia sono stati eletti Sommi Pontefici" [4].
Il principale fautore della costruzione rinascimentale fu il cardinale francese d'Estouteville che lasciò al suo sucessore - per volontà testamentaria- l'incarico di completarla. Il prelato era Giuliano della Rovere, che sarebbe divenuto papa con il nome di Giulio II; egli fece progettare sia il castello che la chiesa al proprio architetto, Baccio Pontelli. Nel realizzare la nuova chiesa, il castello e la piazza, il precedente edificio fu ruotato: infatti l'ingresso era dal lato dell'abside (era inoltre di maggiori dimensioni).
E' un tempio di impronta rinascimentale, preceduto da una breve gradinata. Presenta un bel rosone circolare con otto colonnine che reggono archetti, formando un fiore ottopetalo. Sul fianco sinistro l'edificio presenta paraste decorate alla base con rilievi simbolici raffiguranti armi e oggetti legati alla guerra.
Lapide funeraria di Santa Monica conservata all'interno della Cappella; reca frammenti dell' iscrizione composta nel 408 da Anicio Auchenio Basso Console e ritrovata in loco negli anni '50. Sotto, la trascrizione completa, desunta da antichi codici. Essa fu trascritta su lastra epigrafica nel maggio 1910 per iniziativa del Collegio dei Cultori dei Martiri e a cura del Principe Mario Chigi (la lastra è sistemata all'esterno della Cappella)


Calco del cuscino funerario di S. Aurea, ritrovato nel 1981. Il nome della martire è scritto in greco, Chryse
- Il Castello di Giulio II (guarda il nostro video documentativo)

- L'Episcopio (Palazzo del Vescovo) guarda il nostro video documentativo

- Il Borgo degli Innamorati
D-M
T-FLAVI
AMERIMNI
FEC
FLAVIA GLYCERA
PATRONO BMET
CONIUGI
(DEI MANI /spiriti defunti/ FLAVIA GLICERA DI TITO FLAVIO AMERIMNO FECE AL SUO PATRONO BENEMERITO E CONIUGE)
Flavia Glicera, una schiava, si innamorò - ricambiata - del suo padrone (Tito Flavio Amerimno). Lui la rese libera e la sposò. Quando l'uomo morì, Flavia gli volle dedicare il monumento e la dedica affinchè tutti sapessero della loro storia. A distanza di secoli i loro nomi sono incisi ancora a ricordarci la loro storia.

Se andrete in piazza della Rocca, fateci caso!
- Fontana Aldobrandini


- L'antica chiesa di Sant'Ercolano
Per trovarla bisogna uscire dal borgo e dirigersi nella zona del cimitero attuale di Ostia antica. E' un edificio interessante, peccato che apra solo in occasioni speciali. La chiesa medievale è dedicata a S. Ercolano che, secondo la tradizione, sarebbe stato martirizzato insieme a Santa Aurea e sepolto a Porto (attuale Fiumicino). Un tempo l’area della chiesetta faceva parte della grande necropoli suburbana di Ostia, per la quale le ricerche archeologiche hanno accertato una continuità d’uso dal I-II secolo d. C. fino al tardo Medioevo. Dall'esterno ciò che si può vedere sono gli scavi lungo il perimetro che hanno rimesso in luce tombe del I-II secolo d.C., riutilizzate nel IV-V secolo per costruire la chiesetta. Si tratta di alcune sepolture “alla cappuccina”, cioè coperte con grosse tegole o mattoni disposti a forma di tetto a doppio spiovente. Le strutture funerarie furono riutilizzate anche nell’Alto Medioevo per la realizzazione di tombe parallele, disposte su più piani sovrapposti (formae). Sotto il pavimento attuale della chiesetta è testimoniata la continuità d’uso funerario che va dall’età romana fino al Medioevo e quasi ai giorni nostri. Infatti un ossario nella navata custodisce le spoglie di lavoratori romagnoli e soprattutto ravennati, giunti nel 1884 per bonificare gli stagni di Ostia, Fiumicino e Maccarese, come ricorda la lapide in piazza Umberto I a Ostia Antica. Nell'atrio del tempio si trovano le tombe degli archeologi e degli studiosi che molta parte ebbero nella scoperta delle rovine di Ostia antica, come Dante Vaglieri (1865-1913), Guido Calza (1888-1946), Giovanni Becatti (1912-1973), Italo Gismondi (1887-1974) e Raissa Gourevitch (1894-1979).
- La pineta di Procoio e i suoi segreti
Se si imbocca la strada sterrata accanto al Cimitero, Via Pianabella (si può fare in macchina, in bicicletta, a piedi...) si cambia paesaggio e ci si addentra nella Pineta di Procoio, un’area verde all’interno della quale si alternano pini marittimi, macchia mediterranea e campi coltivati, dimora di diverse specie animali e nella quale si rinvengono importanti testimonianze archeologiche di epoca romana. Siamo nei pressi della parte meridionale della necropoli di Ostia Antica, sull’antica via Severiana che correva parallela al mare e ai cui lati troviamo antiche ville con impianti termali risalenti I secolo d.C. Il complesso di lussuose ville costiere erano collegate a Roma attraverso le vie Ostiense, Laurentina e Ardeatina e comunicanti tra loro mediante la via litoranea Severiana. In particolare l’area di Procoio conserva i resti di un impianto termale e di un’estesa villa marittima di prima e media età imperiale (I-IV secolo d.C.): i resti comprendono una grande cisterna-ninfeo a due piani con mostre d’acqua, un edificio termale riscaldato con natatio (piscina) e un grande muraglione a contrafforti.
La cisterna, visibile in parte, serviva al rifornimento idrico delle terme e della villa e, pur essendo un edificio dalle funzioni pratiche, aveva muri esterni con nicchie ed esedre talmente decorati da farlo sembrare una fontana monumentale (ninfeo). Il tutto è semi-nascosto dalla vegetazione ed è un paradosso se pensiamo che un tempo rifulgevano di bellezza di fronte al mare. Il muraglione, lungo 160 m e con 39 contrafforti, delimitava la villa verso la costa e costituiva anche una sorta di facciata monumentale, come testimoniano i resti di decorazione pittorica trovati proprio sul suo lato esterno affacciato sul mare. Come si capisce, le vestigia dell'antica città di Ostia non finiscono mai di stupire e apparire nei posti più segreti (per chi, come noi, non li conosceva).- L'area archeologico-naturalistica delle Saline

Purtroppo l'abbiamo trovata chiusa (era un giorno feriale, intorno alle 10 di mattina e secondo le notizie date da internet, doveva essere aperta), con erba alta che impedisce di vedere bene all'interno. Peccato perchè prevede un percorso archeologico e uno naturalistico di non trascurabile importanza: custodisce i resti di un antico molo fluviale romano di epoca repubblicana (II sec a.C.), e fa parte della Riserva Naturale Statale Litorale Romano (D.M.A. 29.3.1996). L'Unitre - sede di Ostia antica - promuove da alcuni anni il progetto “Oasi Archeologico-Naturalistica” con finalità didattiche e protezione della biodiversità. L'area racchiude al suo interno la più cospicua struttura del porto fluviale di Ostia meglio nota come “molo repubblicano”, anche se questa cronologia non può essere assunta con certezza. In età romana, il Tevere formava un'ansa esattamente in quest'area, poi scomparsa con la tremenda alluvione del 1557, che spostò l'alveo del fiume e oggi detta “fiume morto”.
I resti ritrovati costituiscono l’argine sinistro di questo antico corso d’acqua e consistono in una sponda murata in blocchi di tufo lunga più di 100 metri e larga 15 m, il cui tratto occidentale ha forma di testata di molo. A est vi è invece una serie di muri ortogonali in opera reticolata che fungevano da collegamento tra la banchina e la terraferma. La superficie della banchina è percorsa da canalette e solchi che sono forse relativi ad attrezzature precarie, forse pertinenti a calate per l’alaggio delle imbarcazioni. La struttura portuale si inseriva in un antico contesto economico-produttivo molto attivo, connesso all’estrazione e all’immagazzinamento del sale proveniente dalle antiche e vicine saline ostiensi. Collaborano al progetto come sostenitori il Centro Anziani” Lo Scariolante” di Ostia Antica, il Centro di Educazione Ambientale della Riserva Litorale Romano, il CHM/LIPU di Ostia, il Centro Parchi Italia e il WWF/Litorale Laziale.- Attracco del fiume Tevere
Dal mese di aprile 2022 è tornato attivo l’attracco sul Tevere che serve Ostia Antica, essendo stata messa in sicurezza la banchina di ormeggio. Qui arrivano le imbarcazioni che portano i turisti da Roma (Ponte Marconi) lungo il fiume, con la navigazione fino agli scavi di Ostia antica. Il Parco Archeologico ha realizzato un nuovo accesso a tal scopo, situato su Via Gherardo, raggiungibile non solo via fiume ma anche in sicurezza via bici attraverso il Sentiero Pasolini sulla riva sinistra. Un altro angolo di questo borgo che vale la pena visitare, anche per la bellezza degli scorci che offre. I visitatori potranno ripercorrere il percorso fluviale tiberino che costituiva la principale via di comunicazione nell'antico territorio ostiense.- Tor Boacciana

- Tor San Michele
Purtroppo è un altro di quei monumenti storici importantissimi, molto bello a vedersi, e collocato in prossimità del Lido di Ostia ma... chiuso! Un cartello ne indica il nome e che è proprietà demaniale ma non informa sulle eventuali aperture o sulla sua chiusura (temporanea?). Nel sito della Soprintendenza è scritto che è in concessione d'uso all'Associazione Quattro Sassi ma il calendario delle aperture è in definizione. Non essendo il primo nè ultimo sito archeologico che abbiamo trovato chiuso in questo tour di Ostia e dintorni, e senza indicazioni in loco, lo facciamo presente. Si badi, tra l'altro, che la torre fu progettata da Michelangelo Buonarroti e, alla sua morte, continuata da Giovannino Lippi. La sua inaugurazione avvenne nel 1568 alla presenza di papa Pio V. Egli proseguì infatti l'opera di fortificazione del litorale iniziata sotto Pio IV. La torre è uno splendido esempio di architettura militare rinascimentale; ha una pianta ottagonale e nonostante l’imponenza, essendo alta circa 18 metri, si presenta come un edificio di grande equilibrio nelle proporzioni (armonico). Molto probabilmente ha svolto la funzione di supporto strategico-militare (avvistamento e segnalazione) del Castello di Ostia antica. La funzione difensiva è evidenziata da un cavedio centrale di forma cilindrica che serviva, grazie alla pendenza della terrazza, a far convogliare in un pozzo dalla forma di cono tronco e pieno d’acqua le eventuali palle incendiarie o esplosive che potevano essere catapultate dagli assalitori sulla piazza d’armi. Ingegnoso!
- Parco Letterario Pier Paolo Pasolini (Lido di Ostia)
Trovarlo non è stato facile perchè non è adeguatamente segnalato e il cancello è chiuso (accostato); solo grazie a una gentile signora che è entrata, abbiamo potuto apprendere che l'accesso era possibile. Il parco è situato a breve distanza da Tor San Michele e rientra nel comprensorio del Centro Habitat Mediterraneo Lipu (CHM), che ha sede alla foce del Tevere, nei pressi dell'Idroscalo di Ostia. È un centro naturalistico realizzato in una zona precedentemente occupata da una discarica a cielo aperto, tristemente nota per essere stata teatro della morte di Pier Paolo Pasolini (1922-1975). A ricordo di quel tragico evento è stato eretto un monumento all'interno del parco (che è intitolato appunto a Pasolini), realizzato dallo scultore Mario Rosati; negli anni il monumento è diventato il simbolo del riscatto di un luogo lasciato nel più totale abbandono; per questo il parco è divenuto un'oasi protetta. Nell'area verde trovano posto panchine e alberi, vialetti e fiori nonchè rocce su cui sono apposti versi scritti da Pasolini. Da quanto abbiamo capito, il parco dovrebbe avere anche uno sbocco diretto al mare, che sta proprio dietro, attraverso un viale pedonale (che però non abbiamo visto). I volontari della LIPU si pongono come obiettivo, per questo luogo, la promozione di attività per combattere il degrado della periferia urbana, di cui Pasolini scrisse molto.

Fonte delle notizie, oltre a pannelli in loco (dove presenti):
- https://www.ostiaantica.beniculturali.it
- www.santaurea.org
- https://www.prolocoostiaantica.com/
- https://it.wikiloc.com/percorsi/mountain-bike/italia/lazio/ostia
- gitesultevere.it