L'Episcopio di Ostia antica e i suoi affreschi

(a cura di Marisa Uberi)
 
(Fa parte dello Speciale Ostia Antica e dintorni- 07/09/2022)
 
L'antico Palazzo del Cardinale-Vescovo di Ostia si trova accanto alla chiesa-cattedrale di Santa Aurea e di fronte al castello dei papi. La diocesi di Ostia si costitutì precocemente, intorno al III secolo d.C., seconda solo a Roma e per questo godette di un'importanza speciale. Per la sua posizione strategica, in città non arrivavano solo merci e persone ma idee, culture e culti. Il Cristianesimo arrivò preocemente, portato-secondo la tradizione - da S. Pietro e S. Paolo e fu centro di svluppo e diffusione della nuova religione, che fino all'Editto di Costantino I (313 d.C.) non potè tuttavia praticarsi liberamente. Attorno alla figura dei primi vescovi si accentrarono molti proseliti, che perirono sotto le persecuzioni dei vari imperatori. Sulla tomba della giovane martire Aurea (III secolo d.C.) sorse la cattedrale di Ostia, in cui successivamente fu sepolta anche la madre di Sant'Agostino, Monica (387 d.C.). Una residenza vescovile doveva già esistere, ma mancano notizie. Nel 1150 la diocesi di Ostia fu unita a quella di Velletri.
Con l'episcopato del cardinale francese e vescovo di Ostia Guillaume d'Estouteville (italianizzato: Guglielmo Tuttavilla, 1403-1483), il borgo conobbe un profondo rinnovamento e il suo successore, Giuliano della Rovere (futuro papa Giulio II), continuò l'opera. Nel 1511 il cardinale Raffaele Riario (1461-1521) decise di ampliare l'Episcopio e lo fece sontuosamente affrescare da Baldassare Peruzzi (1481- 1568) e da altri artisti che gravitavano attorno alla corte pontificia. Ricoperti fin dal 1615 forse perchè il palazzo funse da lazzaretto, quegli affreschi restarono nascosti per quasi quattro secoli, sviliti da una mano di calce sulla quale, nel XVIII secolo, furono affrescati altri motivi. Fu solo nel 1977 che il parroco di S. Aurea, sospettando che gli affreschi cinquecenteschi fossero ancora al di sotto, fece la sensazionale scoperta: di notte, armato di un semplice bisturi, passò in rassegna le numerose stanze del palazzo, scoprendo in ben sette di esse gli antichi affreschi, insieme agli stemmi del cardinale Riario e di Giulio II. Seguirono i necessari restauri e oggi possiamo visitare almeno una delle sale affrescate, il Salone Riario, caratterizzato da quindici riquadri con affreschi in monocromo, raffiguranti scene presenti sulla Colonna Traiana, meno uno, che sulla colonna non c'è: il funerale di Traiano. Perchè la scelta di questo tema guerresco? Che cosa significa? Cercheremo di capirlo nel nostro video. Buona visione!
  • Si desidera ringraziare la parrocchia per la possibilità di visita a questo magnifico salone. Per richiedere una visita contattare la Parrocchia di S. Aurea (telefonicamente o via email), che vi saprà fornire le indicazioni necessarie.